X
<
>

La presentazione del comitato

Condividi:
4 minuti per la lettura

QUANDO si parla di Intelligenza artificiale, esistono due Italie. Una è quella della ricerca, che viaggia alla stessa velocità della comunità internazionale (e sa andare anche oltre). L’altra è quella della pubblica amministrazione e del sistema produttivo, che dovrebbero adottare le soluzioni frutto della prima. Qui, nel corso degli anni, il Paese «ha maturato un pesante ritardo» dice il professor Gianluigi Greco, ordinario di Informatica dell’Università della Calabria, che ieri si è insediato alla guida del Comitato di Coordinamento a cui il governo ha dato il compito di contribuire a redigere la strategia nazionale sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Un compito – ha detto ieri Greco a Roma, in occasione della presentazione del Comitato, alla presenza del sottosegretario all’Innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, Alessio Butti – che non si presenta facile, anche per il contesto, quello delle due Italie, che lui stesso descrive nel suo intervento di saluto. Il tempo a disposizione, del resto, non è molto: il comitato resterà in carica fino al 31 gennaio 2024. E proprio per questo si è messo già al lavoro. Ieri pomeriggio Greco ha convocato la prima riunione e da lunedì cadenzerà una fitta serie di incontri. «Nel nostro lavoro non partiremo ovviamente da una tabula rasa – ha spiegato il docente Unical, che è anche presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA) – Esistono delle precedenti strategie cui attingere, la prima del 2018 a cura di Agid, poi nel 2020 quella del Mise, e poi ancora l’ultimo aggiornamento che risale al 2021. Il contesto però dal 2021 è terribilmente mutato. Una profonda rivoluzione è avvenuta negli ultimi due anni, un vero e proprio tsunami tecnologico. È completamente cambiato il contesto normativo, con l’AI act che regolamenterà in modo preciso le applicazioni che potranno essere sviluppate. È cambiata finanche la tecnologia, con l’esplosione dei cosiddetti Foundation Models che ci offrono nuove opportunità, ma che non sono ancora ben compresi neanche dagli stessi ricercatori. E, soprattutto, è maturata una nuova sensibilità nell’approcciarsi a queste tecnologie, sensibilità che abbraccia la necessità di una visione etica all’innovazione, che sappia porre al centro le persone e i loro bisogni».

L’obiettivo del comitato, ha spiegato, «dovrà essere quello di definire delle linee strategiche che, da una parte, sappiano consolidare il posizionamento italiano nel mondo della formazione universitaria e della ricerca; ma che dall’altra puntino a colmare il gap che oggi esiste tra questi mondi e la nostra società, affinché l’intelligenza artificiale diventi anche in Italia un vero e concreto volano di sviluppo economico. L’obiettivo, in sostanza, è semplice da enunciarsi, ma al contempo molto ambizioso: rendere l’Italia protagonista nel settore dell’Intelligenza Artificiale, non semplice spettatrice di una rivoluzione che si annuncia epocale».

Sono in tutto 13 i componenti del Comitato. Oltre a Greco, ne fanno parte Viviana Acquaviva, astrofisica e docente al Physics Department del Cuny Nyc College of Technology e al Cuny Graduate Center; Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sull’Intelligenza Artificiale e professore alla Pontificia Università Gregoriana; Guido Boella, vice rettore vicario dell’Università di Torino; Marco Camisani Calzolari, divulgatore scientifico; Virginio Cantoni, professore emerito presso l’Università di Pavia. Nel Comitato siedono anche Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, Rita Cucchiara, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Agostino La Bella, professore ordinario di Ingegneria economico-gestionale presso l’Università di Roma Tor Vergata; Silvestro Micera, docente presso Ecole polytechnique fédérale de Lausanne; Giuliano Noci, professore di Strategia e Marketing al Politecnico di Milano; Edoardo Carlo Raffiotta, professore di Diritto costituzionale all’Università di Milano Bicocca e avvocato; Ranieri Razzante, professore di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio presso l’Università di Bologna e Docente di Tecniche e regole della cybersecurity presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa.

La nomina di Greco, nel ruolo di coordinatore della task force voluta dal governo, è stata salutata dall’Unical come segno del prestigio dell’ateneo nel campo degli studi sull’Intelligenza artificiale. «Mi congratulo con Gianluigi Greco per la sua importante nomina governativa che suggella, una volta in più, il suo ruolo ormai consolidato nel panorama dell’intelligenza artificiale – ha scritto pochi giorni fa su Facebook il rettore Nicola Leone – Un ulteriore riconoscimento anche per la funzione che l’Unical riveste in questa sempre più importante area scientifica. Sono certo che grazie alle sue conoscenze e alla sua esperienza potrà contribuire in modo significativo a indirizzare la strategia nazionale di AI, affrontando con responsabilità e competenza tutti gli aspetti dalla tecnologia, all’etica e alla sicurezza».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE