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Uno degli striscioni in piazza Bilotti

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COSENZA – Una dimostrazione eclatante per certi versi, ma non del tutto inattesa visto il sentimento che ormai pervade larga parte della tifoseria cosentina. Oggi pomeriggio a Cosenza è apparsa una scritta ben precisa, significativa, su diversi striscioni e in diversi punti della città e dell’hinterland. L’obiettivo era quello di inviare un messaggio preciso al presidente del club rossoblù, Eugenio Guarascio, il quale è stato invitato, a colpi di bombolette spray, ad andare «Via da Cosenza».

La firma sugli striscioni è chiara: Ultrà Cosenza 1978 e sul profilo ufficiale facebook “Ultrà Cosenza 1978 – Curva Sud” è apparso anche un comunicato duro nei confronti del patron della squadra bruzia.

«Il “caso Santapaola” è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso – è scritto tra le altre cose in questo comunicato – Il presidente Guarascio non è di questa città e forse non sa che la nostra è da sempre una città che non ha mai discriminato nessuno, dovrebbe provare solo vergogna per aver allontanato un ragazzo che si impegnava e sudava sul campo solo per il cognome che portava. Non essere di Cosenza ha portato Guarascio ad offendere più volte i cosentini prima dicendo che per lui il Cosenza era soltanto un “hobby” e dopo giudicando noi ultras come “tifosi da strada”. Sì è vero, veniamo dalla strada, ed è proprio per strada che noi abbiamo imparato la cultura della non discriminazione. È proprio nella strada che portiamo avanti i nostri valori di aggregazione e solidarietà, valori lontanissimi dalla logica di un presidente che pensa solo a riempirsi le tasche. In più in un decennio di presidenza Guarascio ha sempre disprezzato la tifoseria organizzata, addirittura è arrivato a daspare un signore anziano reo di averlo insultato. Per non parlare della nuova ondata di diffide che ci ha colpito a causa di una contestazione verso la società. Siamo stanchi di un presidente così lontano dalla nostra città e dalla sua gente, siamo stanchi di una persona che pensa solo ai propri interessi e che si sente incontestabile, siamo stanchi di un presidente ed una società incapaci di realizzare una programmazione seria che duri nel tempo e di investire nel settore giovanile».

Pensieri, questi, che accomunano, come si diceva, una fetta importante della tifoseria, non solo quella di Curva Sud, naturalmente. Una tifoseria che non farà mai mancare il suo apporto alla squadra allo scopo di assicurarsi la salvezza, ma che vorrebbe una svolta sul fronte societario e lo ha manifestato “urlando” il proprio disappunto in vari punti della città, affinché l’eco delle loro rivendicazioni arrivi a tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti del club rossoblù.

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