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Storie di tifosi del Cosenza Calcio che si intrecciano a quelle della squadra. Storie di fede, passione e appartenenza

Questo pezzo di sport, costume e società non può non partire da una storia di attaccamento alla squadra del Cosenza calcio, ma nello stesso tempo di grande appartenenza verso la sua città. Vittorio Malizia, 29 anni, metalmeccanico lavora a Bologna e vive a Modena, ma è di Cosenza.

Lo becchiamo sulla tribuna del Real Cosenza e siamo fortunati ,anche perché, partire da un tifoso tutto cuore rossoblù in una giornata come questa è tanta roba: “Lo scorso anno non ho perso una partita. In trasferta e in casa. Ebbene si… ritornavo da Modena a Cosenza per ogni match casalingo dei lupi. La mia macchina non so più quanti chilometri ha percorso, ma anche oggi una giornata delle mie ferie ho deciso di dedicarla alla mia squadra del cuore”. Una squadra del cuore che entra sul manto erboso della struttura del Real Cosenza alle 17.45.

Ed è subito “lupi lupilupi” da brividi. Sulla piccola tribuna tutto rimbomba alla perfezione. Sembra un concerto rock, la passione è alle stelle e segna il suo più alto grado di gradimento dopo anni di accoglienza tiepida. Gennaro Tutino stropiccia gli occhi e quasi fa fatica a credere a tutto questo entusiasmo. Il Cosenza ha terminato il suo ritiro ad Assisi e la società ha deciso di fare il primo allenamento in città “a porte aperte”.

Ed è un delirio. Donne, bambini, anziani, giovanotti dalle belle speranze, ciabatte, bermuda, cappelli, costumi…Manca soltanto il mare, il bagnino e l’ombrellone. Le ferie per tanta gente sono iniziate cosi.E’ una grande festa e i tifosi preferiscono in una calda giornata d’agosto affrontare il caldo e la folla per dare il benvenuto ad una squadra che quest’anno ha ambizioni diverse. Per il mare, la spiaggia,  il bagnino c’è tempo. Adesso c’è solo il Cosenza calcio e sono tutti pronti per una stagione che si annuncia ad effetti speciali. Sulla piccola e accogliente tribuna del Real Cosenza, naturalmente, nessuno cita la serie A, ma per la prima volta dopo tanti anni non si sente nemmeno nessun coro contro Guarascio.

Un punto di partenza interessante, una novità vera e una prima notizia da rimarcare. Gli occhi dei tifosi sono puntati non solo su Tutino, ma vanno tutti alla ricerca di Zuccon. Tra i tanti giocatori si fa fatica a riconoscerlo e individuarlo: “E’ lui, no…e’ luiii!!!”.  Le chiavi del centrocampo dovrebbero essere affidate proprio a lui. E si sa che a centrocampo si vincono le partite. Molti applausi per Micai. Lui è il portiere dei miracoli e tifosi non dimenticano quell’intervento con il piede che ha praticamente scacciato l’incubo di una retrocessione che nessuno voleva.

Non manca il momento Catanzaro. Il coro “chi non salta è un giallorosso eh eh…” lo sentiremo spesso quest’anno. Un coro che fa colore, tendenza, un coro che sa di derby che ritorna dopo tanti anni. Al tramonto i tifosi vanno via sereni e soddisfatti. Hanno visto “intensità e tanta tecnica di base e un buon giro palla…”. Il mister Caserta inizia ad entrare nel cuore dei tifosi, ma quest’anno tutto sembra più semplice anche perché il Cosenza resta ,come canta Riccardo Cocciante, sempre e comunque una “questione di feeling”.

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