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LAMEZIA TERME – Lo ha portato in giro per la Calabria per due giorni. Al momento di pagare il conto dell’autonoleggio (300 euro) dice che la sorella gli aveva preso la carta di credito. Ma Gregorio Francesco Abate, autonoleggiatore lametino, non poteva mai immaginare che una persona così nota in tutta Italia per essere il compagno della vincitrice del Grande Fratello, Floriana Secondi, per essere il figlio di un parlamentare europeo ma anche e soprattutto per essere un noto imprenditore romano, quel conto non lo avrebbe mai pagato. 

Da febbraio ad oggi Daniele Pompili non ha ancora pagato il conto dell’autonoleggio. Dopo numerose sollecitazioni e tentativi, ora Abate si è rivolto alla Polizia di Stato di Lamezia denunciando l’imprenditore. 

«E’ giusto che tutta l’Italia sappia come si comporta Daniele Pompili quando viene in Calabria – riferisce l’autonoleggiatore – non pagando i Taxi e Ncc di tutta la Calabria». Abate quindi racconta la sua versione sull’accaduto, partendo dal 22 febbraio 2014 quando, contattato telefonicamente da Daniele Pompili: «lo porto in giro in Calabria per due giorni per un totale di 300 euro. Al momento del pagamento, accampando una scusa, cioè che la sorella, poi ho saputo che è una cugina, seduta nella mia macchina per un colloquio con lui, il giorno dopo, quando lo stavo riportando in aeroporto, gli aveva rubato la carta di credito. Al che io non avevo motivo di non credergli anche perché mi ha assicurato che quanto prima la madre o lui avrebbe fatto un bonifico, quando mi sono accorto che non aveva nessuna intenzione di pagare e lui mi ha bloccato il telefono per non farmi dialogare con lui, io prima ho contattato la sua convivente, Floriana Secondi quella del Grande Fratello per intenderci, che rispondendomi con il numero anonimo si dispiaceva, dicendosi amareggiata per quello che il suo convivente aveva fatto e mi ha rassicurato che avrebbe fatto di tutto e che ci avrebbe pensato lei. La sera stessa mi fa chiamare dall’onorevole Massimo Pompili, parlamentare europeo, il padre di Daniele – ha aggiunto Abate – anche lui si dice dispiaciuto, umiliato, amareggiato, mi aggiunge che avrebbe costretto il figlio a pagare o comunque mi avrebbe pagato lui, perché queste cose non vanno fatte».

«Ma dopo mesi – racconta ancora l’autonoleggiatore – ancora non ho visto un soldo. Sono amareggiato e dispiaciuto. Tutti devono sapere cosa è successo e dico ai colleghi di tutta Italia che rischiano portando in giro Daniele Pompili».

 

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