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CATANZARO – E dopo l’impugnazione del decreto, adesso, arriva anche l’esposto alla Corte dei conti. La nomina del Coordinatore dell’Avvocatura regionale rischia di essere un vero e proprio grattacapo per la presidente della Giunta regionale, Jole Santelli.

L’esposto ai giudici contabili è stato depositato, nella giornata di ieri, da uno dei componenti l’avvocatura regionale: Paolo Falduto (rappresentato dall’avvocato Luigia Ferrò). Secondo la tesi dell’esposto, quindi, il presidente della Giunta regionale starebbe lavorando per tenere fuori dall’incarico chi ha la funzione di legale all’interno della Regione.

Nei giorni scorsi, inoltre, era stato giudice del lavoro di Catanzaro a dichiarare illegittima la nomina del coordinatore dell’Avvocatura regionale (LEGGI) e sospendere il decreto con cui, il presidente, nei mesi scorsi, aveva affidato l’incarico senza selezione pubblica, imponendo alla Presidente della Giunta regionale di procedere ad una nuova selezione mediante un avviso pubblico. Ma il presidente, per tutta risposta, ha deciso di affidare l’incarico ad interim al dirigente regionale Maurizio Borgo in attesa di presentare ricorso contro la sentenza di primo grado. E questo ha scatenato una nuova serie di ricorsi. Tra questi, adesso, anche l’esposto alla Corte dei conti.

«L’avvocato Borgo – è scritto nell’esposto – non è iscritto nell’elenco speciale avvocati e né è iscrivibile, atteso che attualmente è dirigente del segretariato generale, quindi, esercitante funzioni amministrative». Dunque Borgo sarebbe «in palese conflitto con la nomina a coordinatore, perché esercitante funzioni amministrative esecutive dell’indirizzo politico di pertinenza del suo Dipartimento e perché il Coordinatore dell’Avvocatura deve essere assolutamente terzo ed autonomo rispetto all’intera amministrazione». Nel documento inviato ai giudici contabili, inoltre, viene ricordato che «se il Presidente avesse voluto, come avrebbe dovuto, con la nomina di un reggente si sarebbe data assoluta continuità all’azione dell’Avvocatura. Ma il reggente il Presidente avrebbe dovuto nominarlo scegliendo tra gli avvocati interni e cioè al presidente evidentemente non sarebbe stato d’aiuto».

Così facendo, però, «ha preferito provvedere ad una illegittima nomina ad interim di soggetto non avente i requisiti». Quindi, secondo l’esposto, se danno ci sarà, dovrebbe essere il Presidente la causa prima del «grave danno all’Amministrazione», dovrebbe essere il presidente la causa dell’inottemperanza all’ordine del Tribunale. «E con il presidente – prosegue il documento inviato alla Procura della Corte dei conti – dovrebbe essere causa prima anche l’avvocato Borgo che non avrebbe fatto nulla per evidenziare la sua incompatibilità». La situazione, inoltre, avrebbe, di fatto, bloccato l’attività dell’avvocatura regionale. La parola, adesso, passa alla Procura contabile che dovrà fare chiarezza sulla vicenda ricostruendo, se necessario, eventuali ruoli e responsabilità.

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