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Il Tribunale di Catanzaro

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CATANZARO – Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rimesso in libertà Antonio Mazzotta, Gaetano Ruscio e l’imprenditore Giuseppe Galati, tutti e tre arrestati nell’ambito dell’operazione antimafia “Imponimento” condotta dalla Dda del capoluogo calabrese contro la cosca Anello-Furci, che opera nel territorio compreso fra Lamezia Terme e la provincia di Vibo Valentia.

Quanto a Mazzotta, accusato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio aggravata dal metodo mafioso, secondo i giudici mancavano i presupposti del reato associativo e dell’aggravante mafiosa, e inoltre non c’erano esigenze cautelari né gravi indizi di colpevolezza.

Per quanto attiene alla posizione di Ruscio, accusato di associazione mafiosa e di tentativo di estorsione aggravato, il tribunale ha stabilito che mancavano i presupposti del reato associativo nonché del tentativo di estorsione, e inoltre, anche per lui, non vi erano esigenze cautelari né gravi indizi di colpevolezza.

Infine, 24 ore prima, i giudici avevano rimesso in libertà anche Galati, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, accogliendo le argomentazioni dei suoi avvocati difensori, secondo i quali non c’erano gravi indizi di colpevolezza né esigenze cautelari.

Oggi, poi, il Tribunale delle libertà, riconoscendone la provenienza lecita, ha disposto il dissequestro dei beni di Francesco Iannazzo, che era stato arrestato nell’ambito della stessa inchiesta con l’accusa di detenzione di armi e spaccio di sostanze stupefacenti.

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