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Un concorso pubblico

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In Calabria pochi giovani assunti nei Comuni: due terzi degli enti della regione non ha neanche un under 35 di ruolo

IL municipio più giovane della Calabria? Si trova nel reggino: Pazzano, 498 anime e un Comune che in organico ha il 43 per cento di dipendenti under 35. Segue – ma parecchio staccato, con il 25 per cento di giovani assunti – Sorbo San Basile, in provincia di Catanzaro. Si tratta, però, di casi unici e isolati. Scorrendo il report di Openpolis, dedicato alla Pubblica amministrazione, infatti, la percentuale di giovani nell’organico dei Comuni calabresi precipita inesorabilmente, mostrando che oltre due terzi degli enti della regione non ha neanche un under 35 di ruolo.

Nel resto del Paese non va meglio, tuttavia la media calabrese è decisamente peggiore di quella nazionale che vede almeno la metà degli 8mila Comuni italiani registrare tra i propri lavoratori persone con età inferiore a 35 anni.
Appena 31, in tutta Italia, i Comuni in cui i giovani rappresentano almeno la metà del personale e 21 quelli in cui tutto il personale è under 35: nessuno di questi si trova in Calabria o nel resto del sud Italia.

Il gruppo ‘anagrafico’ più presente – e vale per l’intero Paese – resta quello dei cinquantenni: la fascia compresa tra i 50 e i 59 anni rappresenta la metà circa del personale dei Comuni. Sono gli assunti dell’ultima grande stagione dei concorsi, sempre più sporadici in anni recenti fino all’ormai ultradecennale blocco del turn over.

«L’inclusione di giovani nella pubblica amministrazione contribuisce al rinnovamento del sistema e all’integrazione di nuove competenze. Si tratta di aspetti importanti che rientrano anche all’interno del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Sono previsti investimenti che spingono molto per l’innovazione del sistema della pubblica amministrazione in termini di digitalizzazione ma anche di competenze – si legge nell’approfondimento curato da Openpolis – In questo scenario, i giovani sono considerati come una risorsa tanto da rappresentare una priorità trasversale per il piano.

Al momento però la presenza giovanile all’interno delle amministrazioni pubbliche risulta piuttosto ridotta. Il rinnovamento del personale pubblico è un tema che è stato trattato in numerose sedi. Per esempio, recentemente il ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo ha discusso sulla complessità che sta attraversando il settore che, a causa del blocco delle assunzioni che continua da oltre dieci anni, risulta essere fortemente sottodimensionato.

Questo ha portato alla creazione di posizioni temporanee con contratti a tempo determinato, posizioni precarie e quindi non particolarmente attraenti per i lavoratori che hanno ostacolato anche alcune dinamiche come l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei comparti. Queste dinamiche hanno un impatto anche sui più giovani».

Un fenomeno che abbiamo riscontrato con le assunzioni (a tempo) degli esperti Pnrr. I concorsoni per la selezioni dei tecnici si sono rivelati in molti casi un flop: il contratto a termine è stato un deterrente per giovani e brillanti laureati che hanno scelto di non provarci neanche. E tra quelli che hanno partecipato e vinto, non sono stati pochi i casi di rinuncia, perché raggiunti nel frattempo da offerte più allettanti, meglio remunerate e con maggiori prospettive.

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