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Il commissario alla Sanità in Calabria, Guido Longo

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ROMA – «A me non risulta che le vaccinazioni in Calabria vadano a rilento». A Radio Capital il commissario Guido Longo, nominato a fine novembre dopo una sfilza di dimissioni e rinunce, nega che ci siano ritardi nelle somministrazioni del farmaco anti covid in Calabria.

Quando gli viene fatto notare che secondo i dati del Governo solamente il 5,4% delle dosi sono state somministrate (701 persone) e che la Calabria è ultima in Italia, Longo risponde che dipende dal fatto che il vaccino «non è obbligatorio, è facoltativo, volontario, per chi se lo vuole fare».

«Colpa di una bassa adesione del personale medico? Evidentemente sì, perché le dosi ci sono e il personale che vaccina c’è», dice il commissario al quale, però, non tornano i conti sui vaccinati nella sua regione. «Il 5%? Non lo so, io questi dati non ce li ho. Tutto procede normalmente, speriamo che la gente aderisca perché il vaccino è salutare, è l’unica arma contro il covid e bisognerebbe che lo facessero tutti».

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