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REGGIO CALABRIA – Primo giorno di scuola, prima protesta a Reggio Calabria. Il motivo? La palestra dell’istituto professionale “Boccioni-Fermi” ha accolto fino alla notte scorsa un centinaio di migranti giunti al porto dello Stretto nelle scorse settimane e i genitori vanno su tutte le furie. E pertanto gli studenti non entrano in classe. Sotto accusa finisce il ministro degli Interni Angelino Alfano: è di nuovo bufera sull’operazione “Mare nostrum”. Nonostante la scuola dovesse aprire i battenti, sino aa ieri non è stata effettuata la disinfestazione e i locali della palestra erano ancora occupati dagli immigrati. 

A lanciare l’allarme poche ore prima dell’inizio dell’anno scolastico era stato Giuseppe Caserta, rappresentante d’istituto del plesso reggino, e Alessandro Stracuzzi, Coordinatore Cittadino Unione degli Studenti: “Fino all’anno passato l’istituto professionale Boccioni usufruiva della struttura Palestra Comunale, sita in Viale Messina, come sala ginnica per le ore di educazione fisica. Attualmente questo locale è stato ceduto per l’accoglienza degli immigranti giunti qui a Reggio. Di fronte a questo avvenimento noi studenti ci troviamo perplessi, sia in quanto bisognerebbe ospitare gli immigrati in speciali centri adeguati alle necessità di queste persone, e quindi ci sembra assurdo accoglierli presso una palestra, luogo assolutamente non idoneo a fornire le necessità di prim’ordine e di primo soccorso, sia perché la locazione di esse nella struttura sportiva non permetterà all’istituto Boccioni quest’anno di usufruire della palestra. Ossia, quest’anno la struttura dovrà fare le veci di una struttura di accoglienza e non potrà adempiere a ciò che dovrebbe essere il suo scopo, ovvero luogo per lo svolgimento di attività sportive e didattiche”. 

L’ospitalità dei migranti all’interno della palestra ha portato anche a un ridimensionamento della platea scolastica quest’anno. “Pertanto – aggiungono Caserta e Stracuzzi – lo svantaggio creatosi con questa situazione è duplice, in quanto intacca sia il nostro diritto allo studio che il diritto di queste persone a vivere in condizioni dignitose. Ci teniamo inoltre a sottolineare che questa situazione non ha garantito alla scuola una visibilità positiva di fronte agli studenti; ciò è assolutamente riscontrabile nell’importante numero di studenti che quest’anno ha deciso di ritirare la propria iscrizione o ha chiesto il nullaosta all’istituto – hanno sottolineato Caserta e Stracuzzi – chiediamo infine che vengano rispettate le principali norme di ordine pubblico durante l’eventuale spostamento della locazione di queste persone; crediamo e speriamo che anche voi concordiate in questa necessità”.

 

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