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L'aggressione a Davide Ferrerio

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La denuncia della madre di Davide Ferrerio aggredito a Crotone e finito in coma: «Quel giorno c’era un agente e non intervenne»

CROTONE – Un poliziotto in borghese, libero dal servizio, potrebbe aver assistito alla brutale aggressione di Davide Ferrerio, la drammatica sera dell’11 agosto 2022, nei pressi del Palazzo di giustizia, senza intervenire. La denuncia è della madre di Davide, Giuseppina Orlando. La donna ha scritto al prefetto e al questore di Crotone chiedendo di individuare il poliziotto che si sarebbe reso responsabile di questa grave omissione ed ha presentato un esposto. Il legale della famiglia Ferrerio, intanto, l’avvocato Fabrizio Gallo, conferma che sono in corso indagini difensive. Indagini che potrebbero presto essere portate a conoscenza della Procura. Dell’inquietante particolare è venuta a conoscenza una congiunta di Davide, che avrebbe raccolto la confessione di una persona legata al poliziotto e avrebbe informato la madre del ragazzo ancora in gravi condizioni.

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Un nuovo risvolto, dunque, potrebbe caratterizzare la vicenda che ha scosso Crotone e l’Italia intera, e dalla quale sono scaturiti già quattro processi. Quello per l’esecutore materiale dell’aggressione, peraltro compiuta in seguito a un clamoroso errore di persona, ovvero Nicolò Passalacqua, condannato con il rito abbreviato a 20 anni e 4 mesi di reclusione per tentato omicidio aggravato. In concorso con Passalacqua, e col ruolo di istigatrice, è accusata la madre della 17enne alla quale il picchiatore, secondo l’accusa, voleva dimostrare i suoi sentimenti. La ragazza è affidata in prova ai Servizi sociali dal Tribunale minorile di Catanzaro che ha accolto la richiesta dell’avvocato Aldo Truncè.

LA DENUNCIA DELLA MADRE DI DAVIDE FERRERIO: «QUEL GIORNO A CROTONE C’ERA UN AGENTE E NON INTERVENNE»

La donna, accusata di aver organizzato l’incontro con il titolare dell’account Instagram con le false generalità dell’ex fidanzato della ragazza al fine di dare una “lezione” a un 32enne che chattava con la figlia, è imputata nel filone processuale del rito ordinario insieme al rumeno Andrej Gaju, 29enne. Questi avrebbe partecipato alla spedizione punitiva mettendosi anche alla ricerca della persona con cui era stato concordato l’appuntamento. Si tratta di Alessandro Curto, di Petilia Policastro, per il quale è previsto il processo d’appello dopo il proscioglimento disposto dal gup.

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Ai quattro processi potrebbe aggiungersene, dunque, un quinto a carico di un ufficiale di polizia giudiziaria? Difficile dirlo, anche perché non risulta, dagli elementi in possesso della Squadra Mobile della Questura, tra i quali un video che immortala la scena dell’aggressione, la presenza di agenti liberi dal servizio. Del caso è stato comunque informato il pm Pasquale Festa.
Quello che è certo è che Davide è ancora in coma, in stato vegetativo, per i gravi traumi procuratigli con due pugni al volto dal suo aggressore. Il ragazzo ha subito anche una ginocchiata allo sterno.

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