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Il Comune di Petilia Policastro

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PETILIA POLICASTRO (KR) – Un altro, presunto tentativo di carpire prestazioni sessuali all’interno degli uffici comunali ai danni di una donna che a lui si era rivolta per ottenere un posto di lavoro in una clinica.

Violenza sessuale e tentata concussione sono le accuse contestate dal pm Alessandro Rho all’ex sindaco Amedeo Nicolazzi, nei confronti del quale il magistrato ha pertanto chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare dinanzi al gup del Tribunale di Crotone Romina Rizzo è fissata per il 10 maggio prossimo.

Nicolazzi, 72enne, peraltro facoltoso imprenditore oleario, è accusato di aver invitato a raggiungerlo in quello che una volta era il suo ufficio in Municipio – a quanto pare super monitorato – la donna, una 31enne di origine rumena ma residente a Petilia Policastro, bisognosa di aiuto. Quindi, abusando della propria autorità, secondo la ricostruzione dei carabinieri, una volta ottenuta la presenza di lei nel suo ufficio, e dopo aver affrontato il tema della richiesta di un’occupazione da parte della donna, avrebbe confermato il suo impegno in tal senso mentre chiudeva a chiave la porta della sala.

Quindi, dopo aver inutilmente insistito perché la donna si sedesse accanto a lui su un divano, si sarebbe denudato e toccato le parti intime, chiedendo di essere soddisfatto sessualmente. Nel capo di imputazione sono testualmente ripercorse le richieste esplicite attribuite all’imputato che evitiamo di riproporre per evitare cadute di stile. Per tutta risposta la donna lo avrebbe insultato e sputato abbandonando prontamente la stanza. Tutto ricostruito sulla base di intercettazioni dai carabinieri del Reparto operativo di Crotone. Tra le fonti di prova non c’è la denuncia della persona offesa.

Se fossero confermate le accuse dalle successive vicende giudiziarie, vorrebbe dire che Nicolazzi sarebbe recidivo, perché le scene hard nella stanza dell’ex sindaco potrebbero essere state diverse. Una delle ipotesi di reato per le quali nell’aprile 2021 Nicolazzi fu arrestato (la misura venne successivamente revocata), nell’ambito di un’inchiesta che determinò lo scioglimento del Comune per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, era proprio quella di concussione sessuale, vittima una donna che si era rivolta a lui per un aiuto al figlio. «Girati che non ti faccio niente». «Non mi mettete in imbarazzo». «Ti aiuto se ci tieni pure a me». «Ok».

Nel nuovo procedimento il Comune potrebbe costituirsi parte civile essendo stato individuato come parte lesa dalla Procura di Crotone. Nicolazzi è difeso dall’avvocato Vincenzo Cardone.

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