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Un frame del videoclip

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CIRO’ MARINA (KR) – Sono partite le denunce e le querele per diffamazione sporte dal sindaco Ferrari nei confronti di cinque cittadini, che, per difendere il videoclip “Figli da gente”, hanno scritto sulla sua pagina Facebook dei commenti da lui ritenuti offensivi «dell’immagine, dell’onore e della dignità del sottoscritto e dell’intera Amministrazione comunale».

Il videoclip è finito nell’occhio del ciclone, in seguito all’articolo, pubblicato sul Quotidiano, a firma del redattore Antonio Anastasi, che ne ha svelato i contenuti “neomelodici”, ammiccanti alla mafia. Il giorno stesso della pubblicazione dell’articolo, Ferrari e il suo esecutivo hanno preso le distanze dal videoclip, eccependo che non solo non rappresenta la realtà, quanto «contiene una rappresentazione paradossale, assolutamente non condivisibile, e lesiva dell’immagine di Cirò Marina». 

La sua presa di posizione è stata appena condivisa dal Kiwanis club “Apollo Aleo”, dalla sezione della Fidapa e dal Lions club “Cirò Krimisa”. In una nota, i soci delle tre associazioni osservano che «il videoclip e la canzone “Figli da gente” contengono un messaggio sbagliato, cioè che per i giovani l’unica scelta possibile sia la criminalità organizzata». 

Gli scriventi ritengono che «non sia corretto rappresentare Cirò Marina in questa maniera». Certo – proseguono – «i problemi ci sono e nessuno li vuole nascondere, ma la realtà è più complessa e merita una riflessione». Iniziano, a questo punto, la loro analisi dai giovani, chiedendosi: «quanti ragazzi cercano di sbarcare il lunario, svolgendo lavori faticosi e spesso sottopagati? Quanti sono i cittadini del nostro paese che, per mantenere onestamente la propria famiglia, emigrano al nord o all’estero? Quanti ragazzi, terminate le scuole superiori, vanno a studiare fuori e spesso si affermano nelle professioni, dando lustro alla nostra comunità?». 

Relativamente al testo della canzone e al videoclip, premettono che, se è vero che l’arte e il pensiero sono liberi, è altrettanto vero che «strizzare l’occhio alla criminalità organizzata non è corretto nei confronti della stragrande maggioranza dei cittadini e, quindi, della realtà laboriosa e onesta della nostra comunità».  Fin qui, la nota. Sul fronte del film, che si ispira al brano “Figli da gente”, c’è una novità: la troupe sta girando delle scene a Cariati. Lo sottolinea uno degli interpreti, Simone De Milito. Un’altra sottolineatura, proveniente dall’ambiente cinematografico, è che il regista del videoclip è Eugenio Gentile, mentre il regista del film è Pasquale Giordano. Nella finzione scenica, i vecchi boss escono dall’ex carcere di Mesoraca. E da lì scoppia una guerra con i nuovi clan.

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