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Giuseppe Russo

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CIRÒ MARINA – Truffa online: il consigliere comunale, Peppe Russo, è stato derubato di 800 euro da un finto venditore. Come si sono svolti i fatti che lui ha prontamente esposto in una querela?

«Stavo cercando su internet un motore di una autovettura Smart per mia nipote, qualche settimana fa ho trovato sul mercatino di Facebook una sedicente ditta di Gorizia che me lo offriva per 800 euro, completo come serviva a me», inizia a raccontare Russo.

«Ho trattato su Whashapp con un uomo, un certo Riso- prosegue il consigliere- gli ho inviato la copia del libretto dell’auto, la copia dei miei documenti di identità e del codice fiscale, ai fini del rilascio della fattura, ma, dopo che ho effettuato il bonifico, sull’Iban indicatomi, questo fantomatico Riso non si è fatto più sentire e, poi, mi ha bloccato, impedendomi ogni tipo di conversazione».

Quando si è reso conto che il venditore online aveva bloccato il suo numero sia per le telefonate sia per i messaggi, Russo si è messo in moto per risalire dal codice Iban al numero di conto corrente indicatogli per effettuare il bonifico. Ha scoperto che il conto è intestato ad una tabaccheria di Roma, associata alla Sisal. Ha cercato di saperne di più, componendo il numero della tabaccheria, ma gli hanno detto che doveva fare una denuncia. Allora, Russo ha proceduto a proporre formale querela nei confronti di ignoti presso l’ufficio denunce della Questura di Crotone. E’ molto preoccupato.

«Temo- confessa- che le copie dei miei documenti possano essere usate per effettuare operazioni fraudolente». Peppe Russo ha voluto raccontare la vicenda per invitare alla massima prudenza tutte le persone, che fanno acquisti online. Lui è conosciuto come un politico molto scaltro. Vanta persino un primato: è stato eletto consigliere comunale per nove mandati, dai sindaci pro tempore ha ricevuto per ben nove volte la nomina di assessore, ha ricoperto la carica di sindaco, di vicesindaco e anche quella di presidente del consiglio.

Eppure, come si rammarica, è caduto in un tranello. Qual è la truffa online più diffusa? È quella in cui «il venditore mette in vendita un bene, incassa i soldi e, poi, non spedisce la merce, nella maggior parte dei casi il bene venduto è inesistente e le foto dell’inserzione sono fake», si legge sul sito di “Insic“, l’informazione per la sicurezza tecnica, professionale, online. «Sono quasi sempre- avvertono gli esperti- oggetti messi in vendita a un prezzo vantaggioso, oggetti che non arriveranno mai a destinazione». Capita, comunque, che i truffatori commettano degli errori e vengano scoperti dagli investigatori della Polizia o dell’Arma.

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