Alcune immagini dal sequestro della discarica di amianto a Crotone
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Dopo la segnalazione del Quotidiano, la Guardia di Finanza ha proceduto alle operazioni di sequestro della discarica di amianto. All’interno anche un dormitorio.
CROTONE – C’era anche un dormitorio, poco distante da quell’enorme discarica abusiva di amianto di cui il Quotidiano ha parlato nei giorni scorsi. Si tratta di cinque tonnellate e 200 chili di ondulina di fibrocemento, contenente amianto in buona parte fratturato. Il corposo cumulo di rifiuti speciali pericolosi è stato sequestrato dalla Guardia di finanza a pochi giorni dalla segnalazione del nostro giornale, nella località San Giorgio, una delle zone più ventose della città, a due passi da un parco eolico.
IL SEQUESTRO DELLA DISCARICA
Davanti a un impianto idrico del Comune mai entrato in funzione, per il quale furono spesi nei primi anni Duemila una ventina di miliardi di ex lire che avrebbero dovuto spegnere la grande sete di Crotone, da anni è stato stoccato all’aperto quell’ammasso di onduline di eternit. Un ammasso gigante di scarti di lavorazione edile, abbandonati nel tempo dai soliti ignoti mentre le pale eoliche girano. Dal 2018 lo segnala al Comune il consigliere Enrico Pedace, senza che nessuno sia mai intervenuto. Ora però le cose sono cambiate. Da pochi mesi si è insediato il procuratore Domenico Guarascio. La tutela dell’ambiente è una delle sue linee guida. L’appello del Quotidiano è stato subito raccolto e si va finalmente verso la bonifica di quello scempio.
LA RELAZIONE
Lo stato di degrado è attestato da una dettagliata relazione del Gruppo e della Sezione operativa navale delle Fiamme gialle di Crotone. I militari hanno rilevato anche il cattivo stato di conservazione di quell’ammasso di rifiuti, in parte sepolto dalla fitta vegetazione ed esposto alle intemperie. Le dimensioni della discarica abusiva, secondo i finanzieri, sono tali da costituire un concreto pericolo di contaminazione dell’area, del suolo e del sottosuolo. Del resto, parliamo di circa 25 metri cubi di materiali da risulta provenienti da attività edile, contenenti amianto, catalogati come rifiuti speciali pericolosi. I militari hanno informato il Comune, ente proprietario dell’area, e l’Arpacal, che ha eseguito interventi tecnici per caratterizzare i rifiuti.
I DRONI
Grazie alla ricognizione visiva dell’intera zona compiuta anche mediante i droni, i militari hanno rinvenuto ulteriori 300 chili di ondulina di fibrocemento in un casolare abbandonato. Alcune lastre erano utilizzate come arredo, accanto a un letto, da qualcuno che utilizza come dormitorio quelle stanze. Secondo alcune testimonianze si tratta di uno straniero che da qualche settimana però non si fa vedere da quelle parti.
IL PERICOLO DELLA DISCARICA DI AMIANTO
Non è un loft. Chi ha vissuto in quell’ambiente può aver inalato le fibre di amianto.
Inoltre, quella collina che domina Crotone è a poche centinaia di metri da villette e attività commerciali, in un tratto a ridosso della strada statale 106. Tutto quell’amianto, con fratture e segni di sbriciolamento, costituisce un grave rischio per la salute. Le fibre di amianto, che possono causare malattie dell’apparato respiratorio, sono molto leggere. Da quella zona ventosa si sono disperse da tempo nell’aria.
GLI ACCERTAMENTI
Lo smaltimento di materiali pericolosi come l’amianto costituisce reato penale. I finanzieri hanno informato il magistrato di turno, il sostituto procuratore Umberto Iurlaro, che ha disposto il sequestro della discarica abusiva, del casolare abbandonato e dei cumuli di rifiuti speciali pericolosi individuati. Sono in corso accertamenti di Arpacal al fine di determinare il livello di danno ambientale.
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