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UNA seduta «irrituale» per discutere una proposta formativa che desta «forti dubbi sulla (sua, ndr) qualificazione scientifica»: sono due dei rilievi mossi dai senatori accademici dell’Unical all’iniziativa assunta dal presidente del Coruc – l’organo che riunisce i rettori calabresi e ha funzioni di coordinamento del sistema universitario regionale – che ha convocato, in tempi decisamente stretti, una seduta per discutere e approvare la proposta di istituzione di nuovi corsi di laurea in Medicina, Infermieristica e Fisioterapia a Crotone, erogati da Link campus in collaborazione con l’università Magna Graecia di Catanzaro. I tempi, le modalità, l’ordine del giorno hanno quindi spinto ieri i senatori accademici a firmare una mozione destinata al presidente del Coruc – il rettore di Catanzaro De Sarro, che a novembre lascerà peraltro la guida del comitato –, al governatore Roberto Occhiuto, agli altri rettori calabresi, ai componenti del Coruc e ai rappresentanti degli studenti, per chiedere un rinvio della discussione.

L’UNICAL, MEDICINA E UNA SEDUTA “IRRITUALE”

La riunione convocata per domani sfiora, dicono i senatori, l’illegittimità. Si contesta la tempistica – d’urgenza, senza rispettare i termini previsti – ma anche l’ordine del giorno: il Coruc di norma non discute la singola proposta di attivazione di un corso di laurea da parte di un ateneo, ma il complesso delle richieste avanzate dalle università per l’anno successivo. Tanto più se verso lo stesso corso di laurea c’è l’interesse di altri atenei regionali, «che si trovano di fatto impropriamente esclusi dalla discussione in oggetto». Il riferimento è alla ventilata ipotesi di un terzo corso di Medicina in regione, da aprire a Reggio Calabria, dopo Unical e Catanzaro.

I DUBBI DELL’UNICAL SULLA PROPOSTA

E qui i senatori Unical non fanno troppi giri di parole. Confessano i loro «forti dubbi sulla qualificazione scientifica del percorso formativo che si va prefigurando, in relazione alla carenza di competenze specifiche nel settore biomedico dell’Ateneo “Link campus university” (che del corso interateneo sarebbe sede amministrativa, ndr) il cui organico comprende un unico docente di area medica e che non può vantare alcuna precedente esperienza nella gestione ospedaliera». A questo si aggiunge «la propria apprensione per il contesto in cui matura la proposta dell’ateneo “Link campus university”». La richiesta, di per sé, «ha già ottenuto parere negativo da altre Regioni italiane per proprie proposte di apertura di corsi di studio in area medica».

A questo si aggiunge il fatto che l’università Link «è recentemente salita agli onori delle cronache per una maxi-indagine per presunti reati di evasione fiscale che ha portato agli arresti l’ex prorettore dell’università» e «ha attirato, nei giorni scorsi, l’attenzione della comunità universitaria in relazione ad alcune pratiche amministrative per le quali il Coordinamento nazionale dei coordinatori dei corsi di Scienze della Formazione Primaria ha avanzato al ministero formale richiesta di valutazione di legittimità».

LE PROPOSTE DELL’UNICAL SU MEDICINA

I senatori accademici Unical precisano che il “veto” non riguarda la falcoltà di Medicina a Crotone. Anzi, «il sistema universitario calabrese deve ambire sempre più a rafforzarsi anche con iniziative nell’ambito della formazione medico/infermieristica da attivarsi presso la città di Crotone». Obiettivo che però non si raggiunge, sottolineano, con «azioni sporadiche e dalla discutibile connotazione scientifica». La richiesta, quindi, è quella di rinviare la seduta del Coruc, riconvocandola «secondo le usuali tempistiche previste per l’istituzione dei corsi di studio».

Ma c’è anche una richiesta di metodo. La mozione auspica che rettori e Regione «si impegnino a vigilare affinché le proposte di istituzione dei corsi di laurea che saranno attivati in Calabria siano costruite secondo i più alti standard qualitativi e incastonate in reti di collaborazione con soggetti pubblici o privati altamente qualificati per offrire percorsi formativi di eccellenza».

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