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Il tecnico del Crotone Davide Nicola

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CROTONE – Un punto in cinque giornate e l’ultimo posto in classifica. Un bilancio di certo non lusinghiero per la prima esperienza in Serie A del Crotone di Davide Nicola ma il tecnico manifesta sicurezza e rilancia l’impegno per la prossima sfida che vede impegnati i calabresi nel posticipo di lunedì 26 settembre contro l’Atalanta che si giocherà allo stadio Adriatico di Pescara, per l’indisponibilità dello Stadio Ezio Scida di Crotone (LEGGI LA NOTIZIA DELL’IMPRATICABILITA’ DELLO STADIO).

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«La mia panchina scotta? Non me ne frega nulla. Io sono sereno, so di aver fatto il lavoro che mi è stato chiesto per mettere in campo una squadra che potesse essere competitiva in Serie A e conquistare la salvezza. Dalla prima gara abbiamo fatto passi da gigante». Queste le parole con cui l’allenatore del Crotone, Davide Nicola, ha liquidato i dubbi sul suo futuro per poi rcordare «Giocare lontano dallo Scida (LEGGI DEI RIMBORSI ANNUNCIATI DAL PRESIDENTE) – ha aggiunto Nicola – non deve essere un’attenuante. Certo piacerebbe a tutti avere il calore di quel pubblico che abbiamo visto come ci ha sostenuti allo stadio Olimpico. Quella con l’Atalanta è una gara importante per entrambe le squadre, ma non può essere determinante. Sicuramente una vittoria ci permetterebbe di fare un balzo in classifica e ci darebbe la consapevolezza di quello che sappiamo fare».

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L’allenatore del Crotone spiega quali sono stati i limiti della sua squadra che, in cinque gare, ha ottenuto un solo punto: «Dalla prima gara – ha sostenuto – con il Bologna siamo cresciuti tanto. Costruiamo bene, con la Roma abbiamo creato sei occasioni da gol. Ci perdiamo però ancora nei duelli individuali lasciando così superiorità numerica agli avversari e commettiamo errori di inesperienza. E’ lì che dobbiamo essere più pratici e determinati. Il percorso verso la salvezza deve arrivare da una crescita individuale. Io penso che bisogna dare fiducia a questo gruppo». Per l’Atalanta minimo turn-over. Possibile un utilizzo di Tonev, anche se non a tempo pieno. In campo più probabilità a Dussenne al centro della difesa che a Claiton. «La rosa è questa – ha detto Nicola -, abbiamo degli infortunati ed altri in fase di recupero. Ci potrebbero essere al massimo due avvicendamenti. Non ci saranno cambi di modulo, svilupperemo sempre il nostro 3-4-3 con minimi accorgimenti a secondo delle fasi».

IL PUNTO DI VISTA DELL’ATALANTA

Dal canto suo Gian piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta chiarisce che la sfida con i calabresi «non è decisiva, siamo solo alla sesta giornata, ma importante». Anche per lui voci di corridoio mettono in dubbio il futuro in panchina ma in questo caso il tecnico chiarisce che «è una domanda che non dovete fare a me, io lavoro per la crescita della squadra. Non sarà la delusione per un risultato negativo e immeritato a fermarmi. Mi aspetto una reazione, ma io l’ho sempre vista in queste prime cinque partite». Sul Crotone poche parole: «Corre tanto e ha l’obiettivo dalla salvezza, perché vuole giocarsi fino in fondo l’avventura in serie A. Fin qui ha disputato prestazioni di sostanza, positive, a parte a Roma (LEGGI LA CRONACA DELLA PARTITA)». Quanto al resto della formazione, la conferma numero uno è per l’uomo nuovo tra i pali, alla sua terza prova di fila: «nemmeno Berisha titolare in porta è una sorpresa. Magari quella ci sarà davanti perché potrebbe esserci Petagna». A centrocampo, sicuri Kessie e Kurtic, a giocare basso in assenza dell’indisponibile Carmona sarà probabilmente Freuler: «Grassi è un ragazzo su cui puntiamo, ma va reinserito gradualmente perché non gioca a tempo pieno dallo scorso inverno. Finora è sempre entrato in corso d’opera».

IL RICORDO DEL PASSATO A CROTONE DI GASPERINI

Non manca un accenno al sapore d’amarcord: «Dover giocare lontano da casa penalizza il Crotone, che ha un campo storicamente molto caldo. È un ambiente a cui devo molto, è stata la mia prima esperienza da professionista: ricordo con affetto tante persone, la famiglia Arena che garantisce la continuità, Ursino e il vicepresidente Gualtieri che hanno portato giocatori di livello per centrare il sogno della massima serie», continua il grande ex di turno insieme al jolly Konko, in bilico tra la fascia destra (in ballottaggio con Conti e D’Alessandro) e la difesa.

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