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DUE bacini regionali e tre a scala urbana-suburbana: il traffico calabrese, secondo l’assessorato ai Trasporti, passa soprattutto da qui. Luigi Fedele, titolare della delega nella giunta Scopelliti, ha informato i sindacati di categoria del settore dei trasporti e con i rappresentanti di Anav e Asstra della nuova Misura Por che rientra nella fase di riorganizzazione che sta investendo il Trasporto pubblico locale calabrese. E la riunione, alla quale hanno preso parte anche il dirigente generale del dipartimento regionale ai lavori pubblici Giovanni Laganà e il dirigente del settore trasporti Giuseppe Pavone, è servita per mettere in chiaro i contenuti di una nuova delibera relativa all’individuazione dei bacini di traffico territoriali della Regione.

E’ su queste direttrici, è stato spiegato, che saranno studiati «interventi decisivi che mirano a risollevare il trasporto pubblico locale calabrese a fronte di un momento, come quello attuale, segnato da forti criticità economiche». Il primo bacino regionale comprende la zona nord: provincia di Cosenza, provincia di Crotone, comuni della provincia di Catanzaro a nord della statale 280 dei Due Mari. Il secondo, invece, comprende la parte meridionale: provincia di Reggio Calabria, provincia di Vibo Valentia, comuni della provincia di Catanzaro a sud della statale 280. I bacini territoriali a scala urbana sono invece determinati da tre grandi aree: quella di Cosenza-Rende, quella di Catanzaro e quella di Reggio Calabria–Villa San Giovanni. 

«Abbiamo cercato – ha dichiarato l’assessore Fedele – di omogeneizzare al meglio la distribuzione dei bacini per rendere il servizio di trasporto più efficiente possibile. Siamo arrivati a queste determinazioni a seguito dei risultati ottenuti da un grosso lavoro di ricerca effettuato e compiuto, in questi mesi, da un team di esperti e di studiosi calabresi del Tpl regionale che hanno avviato uno studio approfondito sull’intero comparto della mobilità nella nostra regione. Risultati che sono stati raggiunti anche dopo un’attenta analisi dell’aspetto orografico dei nostri territori».

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