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Dal 2020 al 2021 crescono in Calabria le famiglie in crisi e la povertà secondo lo studio di Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile

CATANZARO – Povertà, salute, lavoro, sostenibilità e biodiversità. Sono queste le voci che in Calabria – secondo il rapporto “I territori e lo sviluppo sostenibili” dell’Alleanza italiana per lo sviluppo (Asvis) – hanno subito dal 2020 al 2021 un vero e proprio andamento negativo.

In base a quanto scritto nel report, infatti, «peggiora la povertà relativa familiare (+1,3 punti percentuali) e la povertà assoluta (a livello ripartizionale +8,7 punti percentuali di cui +2,7 tra il 2019 e il 2021). Tra il 2019 e il 2021 si segnala – è scritto ancora nel rapporto – un forte aumento delle persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali (+4,6 punti percentuali).

Aumenta il numero di medici (+1,3 per 1.000 abitanti), anche se con un valore pari a 9,7 nel 2021 la Calabria registra una quota tra le più basse in Italia. Si segnalano criticità per i posti letto in ospedale (-0,7 tra il 2010 e il 2020). La regione evidenzia livelli tra i più bassi in Italia per la gran parte degli ambiti analizzati. Tra il 2010 ed il 2021 aumenta il part-time involontario (+4,4 punti percentuali), la mancata partecipazione (+2,3 punti percentuali), la quota di Neet (+2,2 punti percentuali). Si riducono gli infortuni sul lavoro (-9,5 punti percentuali tra il 2010 e il 2020), mentre l’occupazione resta sostanzialmente stabile (45,5% nel 2021)».

Inoltre, «tra il 2010 e il 2020 aumenta l’abusivismo edilizio (+17,7 punti percentuali) e si riducono, anche per effetto della pandemia, i posti-km per abitante del Tpl (-37,2%, di cui 24,15 tra il 2019 e il 2020). Aumenta il consumo di suolo annuo indicizzato (+2,4 punti). La Calabria registra il 5,1% di suolo impermeabilizzato».

NON SOLO POVERTÀ, IN CALABRIA CI SONO SETTORI IN CUI LE COSE MIGLIORANO

Pertanto, se queste sono le voci per cui la nostra regione non brilla, ne esistono altre “positive”, il cui andamento è positivo tra il 2020 e il 2021. E sono: energie rinnovabili, infrastrutture e innovazione, produzione e consumo responsabili, giustizia e istituzioni.

«Tra il 2012 e il 2020 aumenta la quota di energia da fonti rinnovabili (+10,3 punti percentuali). Migliora la copertura della banda larga (+36,2 punti percentuali), aumentano i lavoratori della conoscenza (+4,1 punti percentuali) e le imprese con attività innovative (+21,3 punti percentuali tra il 2010 e il 2020). Gli utenti assidui del trasporto pubblico, già in calo tra il 2010 e il 2019, subiscono una ulteriore riduzione tra il 2019 e il 2021 – si legge nel rapporto – Tra il 2010 e il 2020 migliora la quota di rifiuti urbani differenziati (+39,7 punti percentuali) e si riduce la produzione di rifiuti pro-capite (-18,0%).
Si riduce l’affollamento – si legge ancora nel report dell’Asvis) negli istituti di pena (-77,9 punti percentuali) e il numero di omicidi (-2,3 per 100mila abitanti). Si segnala una leggera riduzione della durata dei procedimenti civili che, con un valore pari a 734 giorni nel 2021, è tra i più alti».

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