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Mimmo Lucano

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Nel 2016 la rivista Forbes mette nella sua lista uno sconosciuto sindaco Mimmo Lucano, nel quarantesimo posto tra le persone più influenti al mondo. Nel 2010 si era posizionato terzo nella World Mayor, un concorso mondiale organizzato da City Mayors Foundation che a cadenza biennale stila la classifica dei migliori sindaci del mondo. E’ nato il modello Riace.

Un piccolo paese della Jonica reggina, nel momento più drammatico dell’emergenza dei migranti, si distingue per politiche di accoglienza e integrazione. Il paese, noto per essere stato il luogo di ritrovamento degli stupendi Bronzi simbolo della bellezza calabrese ma esposti al Museo Archeologico di Reggio Calabria, diventa un luogo internazionale meta di turismo solidale e partecipato.

Oggi una sentenza di un Tribunale stabilisce il primo grado che a Riace Mimmo Lucano guidava un’associazione a delinquere dedita alla truffa, alla concussione, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per questi gravi reati è stato condannato a 13 anni e 2 mesi e ad una confisca di beni per 702 000 euro insieme ad un altro imputato. Sentenza pesantissima che va oltre le richiesta del pm che era arrivato a comminare 7 anni di carcere.

La Giustizia sovverte un dato acquisito nell’emergenza migranti che era stata trasformata in un’opportunità.

Sembra di essere tornati a casi come quello di Valpreda, imputato per la strage di piazza Fontana, o di Tortora, il celebre presentatore condannato per mafia. Due innocenti che scelsero di candidarsi alle elezioni per affrontare il proprio caso personale e la Giustizia giusta del proprio paese.

Ora anche Mimmo Lucano è candidato con Luigi De Magistris alle prossime elezioni regionali di domenica e lunedì. Una grande giuria popolare, l’elettorato calabrese, come reagirà a questa convergenza tra cronaca e politica? Le prime dichiarazioni già accendono una campagna elettorale che era stata molto sopita. Salvini e Spirlì da un lato, De Magistris e Oliverio dall’altra indicano letture opposte della sentenza di Locri. Lucano frastornato non ci specula, ma il voto su Lucano sarà un dato in campo.

Riace un paese svuotato dall’emigrazione aveva ritrovato un senso per stare al mondo come eccellenza. Arrivò Wim Wenders e supportato dalla Regione Calabria realizzò un cortometraggio “Il Volo” dedicato ai temi dell’emigrazione. Lucano con la sua semplicità di attivista che si cura degli ultimi diventa l’antagonista di Salvini aprendo contese furibonde. Tutti i giornali del mondo parlano di Riace e di Mimmo Lucano come un esempio. Erano nati in paese laboratori di tessitura, ceramica, vetro e confetture. Murales di street art militante abbelliscono il paese. Ma la favola stava per terminare. Lucano eletto sindaco tre volte dai suoi cittadini era andato a sbattere contro provvedimenti amministrativi e giudiziari decisi dal prefetto di Reggio Calabria, dal Viminale retto dal ministro calabrese del Pd, Marco Minniti, favorevole alla linea dura contro le politiche di accoglienza.

Il 2 ottobre 2018 Mimmo Lucano viene messo agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti per aver affidato la raccolta di rifiuti ad una cooperativa che adopera due asinelli. Si prova ad incriminarlo per truffa ma questa accusa cade perché non ci sono prove. Gli arresti verranno annullati trasformando il provvedimento in divieto di dimora a Riace dove era stato anche sospeso dalle funzioni di sindaco.

 Il nome di Lucano ha infiammato l’opinione pubblica italiana e internazionale. Ovunque si sono registrate manifestazione in suo favore. La Rai, che aveva girato una miniserie con Beppe Fiorello, ha congelato il prodotto fermo nei suoi magazzini.

Anche il Tar aveva annullato i provvedimenti con cui il Viminale aveva smantellato il modello Riace. E pure il Consiglio di Stato si era espresso a favore dell’esperienza bloccata dal ministro Salvini.

Riace si ritrova senza sindaco, perché quello eletto dalla Lega è risultato incompatibile. Mimmo Lucano, che aveva sempre rifiutato candidature europee e nazionali, sperava di tornare ad essere sindaco di Riace e dedicarsi al suo modello. Per la Giustizia di Locri invece Lucano tutto organizzava per mantenere il suo ruolo pubblico.

Oggi è un candidato condannato che fa ombra a figli e parenti di condannati per ‘ndrangheta. La sua pena è molto più alta di quella inflitta a boss riconosciuti.

Domenica e lunedì si vota. Per scegliere il nuovo presidente della Regione e il Consiglio regionale. Ma è anche un voto che si esprimerà su Mimmo Lucano. Un innovatore della solidarietà sociale o uno spregiudicato affarista speculatore? Alle urne un responso che peserà molto sul dibattito pubblico della Calabria.

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