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LA corsa è iniziata. Cinque gare per quanto sono le province calabresi. In palio la segreteria provinciale del Partito democratico, una forza politica che ormai da troppo tempo, quasi quattro anni, vive in regime commissariale. Il congresso regionale si terrà nel 2014, ma intanto sul territorio si cominceranno a delineare i nuovi organismi che saranno frutto di equilibri diversi dal momento che occorre tenere bene in evidenza la transumanza verso l’area renziana da parte di molti settori del partito. 

A Catanzaro, a contendersi la poltrona di segretario provinciale, saranno Enzo Bruno, ex capogruppo in consiglio provinciale, Domenico Giampà, segretario provinciale dei Giovani Democratici, Francesco Muraca, presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme. Tutti e tre sono renziani, nella provincia in cui è stato eletto deputato il commissario regionale Alfredo D’Attorre, bersaniano ortodosso. Uno smacco per lui. 
A Crotone invece si fronteggeranno il presidente del consiglio comunale crotonese Arturo Pantisano, il neo sindaco di Strongoli Michele Laurenzano (sponsorizzato dal consigliere regionale Ciccio Sulla) e il presidente dei GD calabresi Giuseppe Dell’Aquila. 
A Cosenza in campo l’ex segretario regionale dei Giovani Democratici, Luigi Guglielmelli (del gruppo Oliverio-Adamo-Pirillo) e l’ex deputato Franco Laratta che unisce renziani, principiani, lettiani, franceschiniani. Il voto di Cosenza sarà determinante per gli interi equilibri regionali. 
Ben quattro i candidati a Reggio Calabria dove sono si fronteggeranno gli ex consiglieri comunali Seby Romeo e Mimmo Richichi, il dirigente Giulio Tescione e il sindaco di Campo Calabro Mimmo Idone (quest’ultimo però sarebbe sulla via del ritiro). 
A Vibo Valentia sono invece due i candidati che si contenderanno la segreteria provinciale: l’ex assessore provinciale Michele Mirabello, sostenuto dal deputato Brunello Censore, e l’ex vicepresidente della Provincia Giuseppe Barbuto sostenuto dai renziani. 
In corso d’opera si registrano tanti mal di pancia. Tipo: «La commissione nazionale di garanzia del Pd ha rigettato all’unanimità il ricorso contro la presunta incandidabilità di Enzo Bruno alla segreteria provinciale del Pd di Catanzaro,  rilevandone “la genericità e l’indeterminatezza” delle motivazioni». A darne notizia è stato il comitato “Riscossa democratica. Adesso!”. Altra grana era affiorata a Cosenza sulla questione di eventuali tesseramenti farlocchi, ma la commissione provinciale di garanzia per il congresso del Pd di Cosenza ha fatto sapere: «In merito alla certificazione degli iscritti 2012 codesta commissione prende atto, con decisione unanime, di ritenere validi tutti coloro che risultano negli elenchi dei circoli, mettendo fine ad ogni ulteriore polemica, in quanto alla verifica degli stessi ha proceduto già la commissione provinciale precedente guidata da Pietro Midaglia, tenendo conto che con questo elenco degli iscritti si è già votato per le primarie e per le parlamentarie del dicembre scorso e, pertanto, codesta commissione ritiene di procedere al regolare svolgimento dell’iter congressuale». 
Infine anomalie e irregolarità sarebbero affiorati nei circoli Pd di Acri e Rossano. Ciò denunciato dai membri delle commissioni di garanzia Amedeo Valente e Luigi Gagliardi che chiedono un immediato intervento che hanno, fra l’altro, detto: «Abbiamo notizia del fatto che il tesseramento si sta svolgendo senza alcuna verifica da parte degli organi regionali e provinciali, con dirigenti locali che arbitrariamente stanno procedendo alla compilazione di tessere, non rispettando le norme ed operando con evidente squilibrio in favore di una delle componenti che concorre alla guida del partito. Non possiamo, inoltre, non rimarcare quanto è stato riportato da giornali e cioè, cosa non meno grave, che risultano non pagate più di un terzo delle tessere sottoscritte nel 2012». 
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