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Luigi de Magistris

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La voce ci è arrivata da Roma, ma poi l’indiscrezione è stata confermata da un autorevole esponente del Partito democratico calabrese impegnato in prima linea in questa delicata fase che precede le elezioni regionali: su esplicita richiesta del gruppo Pd calabrese, dal Nazareno – sembrerebbe il segretario Enrico Letta in persona e altri big nazionali del partito – si starebbero muovendo per un ultimo tentativo di mediazione con Luigi de Magistris.

L’ex pm candidato governatore in Calabria e sindaco uscente a Napoli, nella nostra regione, da alcuni sondaggi, è già al 23 per cento, ma con un effetto sorpresa che potrebbe anche far lievitare la percentuale.

De Magistris ovviamente ha i suoi voti a sinistra e pure nella base calabrese del Movimento 5 stelle. Ciò obbliga il gruppo dirigente del Pd calabrese a porsi il problema: come poter vincere senza l’ex magistrato di Catanzaro? Risposta: impossibile.

Impossibile perché il centrodestra, salvo qualche scaramuccia con Fratelli d’Italia, peraltro già rientrata, si presenterà forte e compatto e si attesta introno al 46 per cento dei consensi. La candidata Pd-5s, Amalia Bruni è invece, seguendo sempre il medesimo sondaggio, al 30 per cento. Da ciò la spinta per tentare in extremis un’ultima mediazione con de Magistris.

“Ma il tempo stringe” ci dicono dal Pd, per farci capire che mancano solo tre settimane alla scadenza del termine per la presentazione delle liste. Una mediazione con de Magistris, però, appare una missione difficilissima, in quanto il sindaco di Napoli, per eventuali alleanze col suo schieramento civico, pone come condizione irrinunciabile l’assenza di simboli di partito e, soprattutto, la condivisione della sua candidatura a governatore.

Condizioni che, a fine luglio, erano state accettate dalla cordata dem, rimasta fedele all’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, interessata dopo lo strappo con il Pd a valutare una possibile intesa con de Magistris. Poi, però, altre questioni, connesse forse ai nomi da candidare in lista, hanno rallentato il percorso di unione tra l’ex magistrato e Oliverio. Percorso, va detto, ancora non del tutto interrotto.

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