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Carlo Tansi

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«HO VINTO». Ci ha scritto Carlo Tansi, quando ha appreso la notizia che Carletto Guccione, non sarebbe stato tra i candidati delle prossime elezioni regionali, a supporto della candidata governatrice Amalia Bruni, scelta da Pd, M5s e dallo stesso Tansi.

Il leader del movimento Tesoro Calabria canta vittoria, perché sull’ipotizzata ricandidatura di Guccione ha ingaggiato una vera e propria battaglia contraria, sventolando il suo codice etico, che impedisce nuove candidature a quei consiglieri che hanno già svolto due mandati elettorali. Restrizione ancor più rigida di quella prevista dal codice adottato dal Partito democratico.

Guccione, in questi giorni, ha cercato in tutti i modi di reagire per evitare l’esclusione, facendo leva sui suoi riferimenti romani essendo, tra l’altro, Carletto, il politico che rappresenta nella nostra regione, la corrente dem del ministro Andrea Orlando. Alla fine, però, il politico cosentino è stato costretto alla resa e l’ha spuntata Tansi, evidentemente con il benestare dei vertici nazionali del Pd.

Ma un’autorevole esponente del Partito democratico calabrese ci dà una sua personale chiave di lettura, che potrebbe pure essere quella giusta: «Tansi è stato uno strumento del Pd» ci viene spiegato. «Hanno accontentato Tansi, ma è evidente che a Guccione non l’ha voluto il partito e i commissari».

Insomma, l’ex capo della Protezione civile, sarebbe una sorta di “rottamatore”, che in questa particolare fase politica regionale, fa comodo al Nazareno ed ai commissari regionali dem, per l’attuazione di quel rinnovamento nel partito calabrese da tempo annunciato: già Mario Oliverio è stato messo da parte – sarebbe il ragionamento – ed ora non resta che “isolare” altri tre o quattro nomi, ancora influenti, ma del passato, che in più occasioni, in questi ultimi anni, sono entrati in rotta di collisione con la gestione commissariale, che la segreteria nazionale Pd, continua a mantenere in Calabria. E ciò che sta avvenendo a Cosenza, dove a ottobre sono previste pure le elezioni amministrative, comproverebbe tale ricostruzione: il Partito democratico ha un candidato espressione di cordate dem strutturate in città, che dovrà fare i conti non solo con il candidato del centrodestra, ma anche con una candidata che avrà il sostegno di Tansi e forse pure di altri big del centrosinistra.

Intanto, senza fare troppi giri di analisi, l’ex numero uno della Prociv, sfidando anche chi pochi giorni fa l’aveva definito «candidato inutile», dà annuncio del «bagno di folla al primo congresso regionale» del suo movimento.

IL COMUNICATO DI TESORO CALABRIA

«Grande partecipazione popolare con circa 370 persone presenti – recita una nota stampa – nonostante le rigide limitazioni anticovid rispettate alla lettera, al primo congresso regionale di Tesoro Calabria, svoltosi ieri sera (martedì, ndc) nel parco urbano di contrada San Pietro Lametino a Lamezia. Un evento fortemente voluto dal leader del Movimento e candidato alle Regionali dei prossimi 3 e 4 ottobre, Carlo Tansi, che malgrado le regole per evitare il contagio da Coronavirus, la calda serata ancora di piena estate e la sede “non centralissima” in cui si è tenuto l’importante appuntamento, ha ricevuto una palese dimostrazione dell’affetto della gente che continua ad avvicinarsi in maniera spontanea e convinta a Tesoro Calabria, condividendone l’innovativo e trasparente progetto politico. Nel corso della manifestazione, numerosi sono stati i qualificati interventi che si sono susseguiti come ad esempio i contributi dei maggiori rappresentanti territoriali del Movimento, del sindaco di Crotone Enzo Voce, storico membro del gruppo arancione, e della candidata alla presidenza della Regione, Amalia Bruni».

«L’insigne geologo che – cacciato con una vile manovra di Palazzo dalla direzione della Protezione civile calabrese avendo urtato ingenti interessi particolari di diversi ben individuati gruppi di potere interni ed esterni alla politica – ha deciso di profondere tutto il suo impegno in favore dell’amata terra natia».

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