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Gino Strada collegato in videoconferenza con Riace

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RIACE (REGGIO CALABRIA)  – «In questo Paese fascista e razzista bisogna fare qualcosa per cambiare»: collegato in videoconferenza con la seduta aperta del consiglio comunale di Riace, Gino Strada, fondatore di Emergency, non ha peli sulla lingua. Strada ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Riace insieme a padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e a Chiara Sasso, dell’associazione Recosol (Rete dei comuni solidali). Alla manifestazione ha partecipato anche il governatore della Calabria, Mario Oliverio. «Con le attuali scelte – ha detto Strada – continuiamo ad ammazzare persone. Dobbiamo invece portare avanti esempi come Riace. Per quanto mi riguarda io sono profondamente legato a Riace e al sindaco Lucano per quello che sta facendo in un momento difficilissimo nel quale essere cittadino onorario di Riace, paese dell’accoglienza e della pace, vale tantissimo. E’ un riconoscimento che vale molto di più di tanti altri premi, attestati e riconoscimenti ricevuti finora».

Padre Alex Zanotelli, dal canto suo, ha detto di vedere in «Lucano un grande uomo che in una regione difficile, povera, emarginata e con un alto tasso di disoccupazione giovanile, cerca, nonostante gli attacchi, di mantenere viva una realtà unica al mondo, ammirata ovunque e che per questo non può cadere o essere cancellata. Una realtà che aiuta i più deboli, i più poveri e i perseguitati e non favorisce, come tante altre realtà, il progredire e l’arricchimento della ‘ndrangheta e degli altri poteri occulti».

«Ho voluto partecipare a questa assise comunale perché ha fatto una scelta importante: quella di proiettare una scelta attraverso personalità la cui storie e impegno quotidiano sono in grande sintonia con questa esperienza»,  ha detto Oliverio. «Un atto – ha aggiunto – che fa onore a Riace che rappresenta un riferimento alternativo a quella che oggi appare come una impostazione vincente incarnata dalla paura. Ma non si può fermare il vento con le mani. Il modello di Riace è un’esperienza destinata ad allargarsi a riproporsi. Nessuno potrà cancellare la storia che indica il riscatto della comunità riacese e della Calabria. Dobbiamo fare in modo di contrapporre alla paura la dimensione dell’umanità. L’esperienza di Riace deve essere difesa e valorizzata». Oliverio ha poi lanciato la proposta di una giornata nazionale pro Riace con la partecipazione di artisti, musicisti, cantanti, attori che si riconoscono nel progetto di accoglienza e integrazione sperimentato a Riace. Il sindaco Lucano ha ringraziato il presidente Oliverio per la sua vicinanza.  

La giornata era iniziata con una doccia fredda, per la notizia, diffusa dal Ministero dell’Interno, che «il Viminale non ha sbloccato i fondi a favore del Comune di Riace», sottolineando che il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione «sta valutando le controdeduzioni trasmesse dal sindaco». «È un passaggio necessario – viene rilevato – dopo l’accertamento di molte, gravi e diffuse criticità per spese che non risulterebbero ammissibili. Si tratta di anomalie che hanno contribuito ad aggravare le difficoltà finanziarie».

Nelle ore precedenti lo stesso Lucano aveva fatto riferimento (LEGGI LA NOTIZIA) a possibili sbocchi positivi della vicenda, a fronte della quale più volte, nelle ultime settimane, aveva prospettato la fine dell’esperienza dell’accoglienza dei migranti nel suo comune in mancanza dell’erogazione dei fondi ministeriali.

«Anche se siamo in attesa di capire se questo progetto potrà andare avanti io continuo ad essere fiducioso perché quello che fino ad ora è stato fatto a Riace è straordinario ed è stato anche apprezzato e sponsorizzato da decine di personalità della cultura, del cinema, dello spettacolo, della stampa, della politica, dell’associazionismo e anche da parte della Chiesa», ha detto, dal canto suo, Lucano, dopo aver appreso della nota del Viminale. «Qui a Riace – ha aggiunto il sindaco – nessun rifugiato ha intenzione di andare via. Perché, quindi, queste ostilità  contro Riace e contro il suo modello di accoglienza?».

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