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L'arresto di Paviglianiti

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BOLOGNA – Quando è stato bloccato in strada, vicino alla casa dove viveva a Madrid, il boss della ‘ndrangheta Domenico Paviglianiti aveva sei cellulari in un borsello, seimila euro in contanti e documenti falsi con un’identità portoghese.

Sono in corso indagini dei carabinieri di Bologna e della polizia spagnola sulle persone che ne avrebbero agevolato la latitanza, da ottobre 2019, quando è stato rimesso in libertà sulla base di un calcolo di pena che poi si è rivelato sbagliato.

Quando è stato preso (LEGGI LA NOTIZIA DELL’ARRESTO) era da solo ma ci sono accertamenti in particolare su una donna sudamericana. Gli investigatori stanno anche approfondendo le relazioni di Paviglianiti, così da verificare se avesse ripreso la sua attività di broker della droga.

LEGGI IL COMMENTO DI PARIDE LEPORACE

In Spagna i carabinieri sono arrivati seguendo le tracce di alcuni familiari e nei mesi scorsi, insieme alla polizia spagnola, hanno svolto dei servizi di appostamento per individuarlo.

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