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L'auto distrutta e i danni all'oratorio

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Le fiamme hanno lambito anche l’oratorio, occupato dai ragazzi, l’auto del parroco di Varapodio distrutta dal fuoco, l’intimidazione segue l’aggressione subita dal sacerdote in chiesa

VARAPODIO – Tre settimane fa lo avevano aggredito in chiesa, ieri sera gli hanno bruciato la macchina mentre celebrava messa in chiesa. Ancora bersaglio il parroco di Varapodio don Giovanni Rigoli, 37 anni. Ignoti intorno alle 18 e 20, dopo aver cosparso di liquido infiammabile l’auto del parroco – una Fiat Panda, parcheggiata nelle vicinanze della chiesa proprio davanti alla Casa Canonica – l’hanno data alle fiamme distruggendola completamente. Il gesto inqualificabile poteva finire anche in maniera drammatica. Le fiamme, infatti, hanno lambito le sale dell’oratorio parrocchiale, al cui interno a quell’ora si trovavano una decina di adolescente e alcuni scout.

Le fiamme hanno danneggiato la porta e una finestra dell’oratorio. I ragazzi appena lanciato l’allarme sono usciti da una porta laterale, per sfuggire al fumo nero che aveva invaso le stanze. Il parroco è stato informato a fine messa e il suo pensiero più che per la macchina distrutta era per i ragazzi dell’oratorio. Sul posto i vigili del fuoco di Palmi, carabinieri e polizia. Le indagini sono affidate ai militari dell’Arma guidati dal capitano Pasquale Borgese. I carabinieri hanno prelevato i video di alcune telecamere nella zona per cercare di identificare gli autori del vile gesto. Sequestrato, inoltre, un contenitore di plastica usato per cospargere di liquido infiammabile l’auto del sacerdote.

VARAPODIO, AUTO DEL PARROCO IN FIAMME, POSSIBILI LEGAMI CON L’AGGRESSIONE

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Anche questa intimidazione potrebbe essere legata all’aggressione subita dallo stesso giovane sacerdote alcune settimane fa, quando cercò di vietare le strette di mano – come misura anti Covid – al termine di una messa di suffragio per una donna morta in Australia. Venne circondato e tra spintoni e urla qualcuno gli diede una testata dietro la nuca. Aggressori poi identificati dai carabinieri, che li hanno denunciati per lesioni e minacce. Si trattò di due cugini omonimi, abitanti uno a Varapodio e l’altro a Taurianova.

Secondo una prima ricostruzione a entrare in azione sarebbero stati due ragazzi, forse mandati da qualcuno a incendiare l’auto del parroco. Sul posto oltre ad alcuni sacerdoti è anche arrivato il vescovo della Diocesi di Oppido -Palmi Mons. Giuseppe Alberti, il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari e tanta tantissima gente per stare vicina al loro parroco, bersaglio di qualche vigliacco che forse pensa di voler imporre il suo volere in una comunità che è sembrata unita e unanime nel condannare il gesto.

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