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Il professore Domenico Siclari

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REGGIO CALABRIA – Il mondo accademico e l’intera comunità di Reggio Calabria piangono la prematura scomparsa del professore Domenico Siclari, ucciso dal coronavirus a soli 37 anni. Si è arreso alla malattia dopo aver lottato per alcuni giorni: dal Gom era stato trasferito a Catanzaro dove è spirato giovedì sera. Era risultato positivo al covid-19 verso la metà di gennaio, inizialmente senza manifestare sintomi particolarmente preoccupanti; poi, però, l’improvviso peggioramento delle sue condizioni e il ricovero in ospedale.

La procedura Ecmo (ossigenazione extracorporea a membrana), cui è stato sottoposto nel capoluogo calabrese, non è bastata a salvarlo. Domenico Siclari se n’è andato; se n’è andato troppo presto lasciando un vuoto enorme nella famiglia e in tutti quelli che lo conoscevano e gli volevano bene per la sua umanità e gentilezza. Il covid lo ha separato per sempre dalla moglie Simona e dalla loro bambina Myriam, ma anche dall’universo lavorativo in cui, nonostante la giovane età, vantava già una grandissima esperienza e ricopriva un ruolo di assoluto rilievo.

Era pro rettore e docente di Diritto pubblico all’Università per gli Stranieri “Dante Alighieri”, nella cui aula magna “G. Reale” ieri pomeriggio è stata allestita la camera ardente per l’omaggio alla salma.

«Con tanta tristezza la comunità dell’Ateneo partecipa all’immenso dolore della famiglia tutta, piangendo la scomparsa del prestigioso docente e dell’uomo ricco di dottrina, bontà ed umanità»: questo il messaggio di cordoglio dell’Università “Dante Alighieri”. Amici, colleghi, studenti, tutti attoniti apprendendo la tragica notizia. In tanti lo hanno commemorato sui social, evidenziandone le doti morali e professionali. Brillante studioso e cristiano appassionato, per Domenico Siclari Dio era riflessione, pace interiore, amore.

«Con lo stesso Spirito con cui siete consolati, consolate», scrive la pastorale universitaria della diocesi di Reggio Calabria-Bova partecipando, «con orante silenzio e commossa prossimità», alla dipartita del blasonato e stimato docente. Nato a Reggio Calabria nel 1984, Siclari aveva iniziato la scalata verso la carriera accademica subito dopo la laurea all’Università “Mediterranea”, tra dottorati di ricerca, tirocini, cattedre.

Preparazione, competenza e talento gli avevano quindi consentito di insegnare varie discipline: Istituzioni di Diritto pubblico, Diritto amministrativo, Diritto amministrativo dei servizi sociali, Diritto degli enti locali, Legislazione dei beni culturali, Diritto pubblico dell’arte e della cultura e Diritto dei patrimoni culturali.

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