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Renato Mazzoncini, ad di A2A

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COSENZA – Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, punta tutte le fiches sull’ammodernamento del termovalorizzatore di Gioia Tauro per superare definitivamente l’emergenza rifiuti in Calabria. Se a Gioia venisse attivata la seconda linea e resa efficiente la prima, si potrebbero smaltire i rifiuti prodotti da 1,8 milioni di abitanti scarsi. Per questo, come scrivevamo ieri, la giunta, il 21 marzo scorso, ha approvato la delibera n° 93 “Documento tecnico di indirizzo gestione rifiuti urbani” in cui si dà mandato al direttore generale del Dipartimento Ambiente di avviare le relative indagini di mercato per il riefficientamento e la gestione dell’impianto di Gioia Tauro. In pratica di avviare una gara di project financing per l’impianto.

Ieri ci chiedevamo se si troverà qualcuno disposto ad investire nel progetto visto che l’impianto è stato inizialmente gestito dalla multinazionale francese Veolià, un colosso con un fatturato da parecchi zero che però ha deciso di abbandonare la Calabria per la difficoltà di recuperare il dovuto a causa dei mancati pagamenti da parte del Comune. Ci chiedevamo quindi se ci sarà qualcuno disposto a partecipare alla futura gara che bandirà la Regione. Ricordiamo che attualmente l’impianto è in mano alla società lametina Ecologia Oggi che lo gestisce da anni in regime di proroga, quindi senza alcun interesse ad effettuare investimenti strutturali. La stessa società il 16 marzo scorso scriveva un’accorata lettera alla Città metropolitana di Reggio Calabria lamentando la mancanza di pagamenti. Non solo, parlava di una situazione resa molto critica dall’aumento esponenziale dei costi dell’energia.

Se questa è la situazione serve quindi un gruppo che abbia le spalle finanziariamente larghe. Forse, però, c’è già qualcuno pronto a gestire l’impianto. Tutti gli indizi portano alla A2A, multiutility che si occupa di energia e ambiente. Un colosso che nel 2020 ha avuto un fatturato di 6,68 miliardi di euro con un utile netto di 364 milioni di euro. Si tratta di una società quotata in Borsa che ha come azionisti il Comune di Brescia e quello di Milano (25% ciascuno) più una rete di investitori internazionali (statunitensi, olandesi, francesi, tedeschi, lussemburghesi oltre che ovviamente italiani).

Il gruppo ha già grandi interessi in Calabria nel settore Ambiente. La società è infatti la concessionaria dei grandi invasi della Sila con cui producono energia idroelettrica grazie alle centrali le centrali di Orichella, Timpagrande e Calusia. Se questo asset è presente da tempo nella società bresciana, A2a ha effettuato ulteriori e recenti investimenti in Calabria. Il principale dei quali è certamente l’acquisto del 100% di TecnoA avvenuto nel dicembre del 2020. Si tratta del polo impiantistico crotonese che era di proprietà del gruppo Vrenna, patron del Crotone calcio. In particolare il polo è composto da un impianto di inertizzazione, un impianto di trattamento chimico-fisico per rifiuti liquidi, un termodistruttore per rifiuti ospedalieri ed un termovalorizzatore dedicato al recupero energetico dei rifiuti industriali.

L’impianto è autorizzato a trattare circa 300.000 tonnellate all’anno di rifiuti industriali. La società bresciana, quindi, potrebbe avere interesse a partecipare alla gara per la gestione del termovalorizzatore di Gioia Tauro, ingolosita magari anche dai soldi in arrivo con il Pnrr.

Letto in quest’ottica non è forse un caso che l’amministratore delegato della società, Renato Mazzoncini, nel gennaio scorso sia stato in Calabria ed abbia anche incontrato il presidente Occhiuto alla Cittadella. L’a.d. ha parlato poi con la stampa locale dei progetti di A2A in Calabria e quasi en passant ha anche affermato che la Calabria potrebbe diventare finalmente autonoma sul fronte dei rifiuti attraverso il revamping di Gioia Tauro. Insomma ci sono tutta una serie di indizi che portano a Brescia. Se le cose stanno davvero così A2A avrebbe messo in piedi da sola quello che la Regione tenta di fare da anni ovvero un sistema di gestione integrata dei rifiuti che passa dall’impianto di Crotone fino al termovalorizzatore di Gioia Tauro.

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