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Jovanotti in barca a Scilla

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Che gran figata il videoclip di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti ambientato in Calabria con relativa promozione social che porta tanti “Whau” di cui abbiamo tanto bisogno per la nostra promozione turistica e identitaria.

Jovanotti è il personaggio giusto, non divisivo, empatico e comunicativo, ecologico che utilizza i suoi concerti per rapportarci diversamente con l’ambiente, vestito sgargiante che decanta granite a chilometro zero, Scilla che conquista il cuore e Gerace monumentale nelle sue vestigia.  Jova che tra un allestimento e una passeggiata si propone di mostrare ai suoi fans “un posto che lascia senza fiato”. Se ne raccoglieranno buoni frutti come la vendemmia che si vede nelle riprese del videoclip.

Brava la film commission che parte con il piede giusto nell’era Grande, nel senso del commissario che ha assunto le redini del comando e che, attraverso coloro che hanno predisposto l’azione di marketing territoriale definendo ogni dettaglio, porta al nuovo governo della Regione un risultato ineccepibile a basso costo.

Ottima anche la scelta di affidare le riprese a Giacomo Triglia, regista calabrese di affermato valore nel mondo dei videoclip, segnalato da Brunori a Jovanotti. Un professionista che ha nelle sue corde Enrico Ghezzi e che sa mescolare postmoderno e tradizione. Roba quindi anche buona per intellettuali dall’occhio attrezzato.

E invece davanti ai “whau” e ai like la tribuna degli immusoniti calabri, non appena di sa che la cosa è stata sostenuta dalla Regione, non si arrende pontifica sul presepe che non piace indossando i panni del giovane Cupiello.

Antropologiche dissertazioni, la banalità del bello mostrato, la supremazia cinefila da difendere, “ma che ne sa Jovanotti della Calabria” e supercazzole di ogni tipo. Un’irrefrenabile disagio verso chi fa, un’irrisolto rapporto con i propri luoghi. È la logica dello zero a zero, del “benaltrismo” permanente. C’è sempre qualche altra cosa, ben altro, che si sarebbe potuto fare.

Il pensatore paesologo Franco Arminio queste persone li ha definite “Scoraggiatori militanti”, sono quelli che al Sud si adoperano per far fallire le vite degli altri; sono la comunità pozzanghera che ostacola la comunità fiume.

Ma pensassero positivo della Calabria che riesce e farla giusta e per stare a Jova cantassero anche loro: “C’è una realtà sconosciuta che chiede soltanto un modo per venir fuori a veder le stelle”. 

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