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Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà

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REGGIO CALABRIA – Nella calza della Befana il sindaco Falcomatà si è “messo” una giunta nuova di zecca, regalandosi una squadra personale, al 99% tecnica, interamente senza i partiti di quella maggioranza di centrosinistra (compreso il suo Pd) che ne ha consentito l’elezione ed a cui il primo cittadino ha rifilato…. un bel pezzo di carbone. La giunta del sindaco, o della Befana, se preferite, sarà presentata stamattina a Palazzo San Giorgio alle ore 11. Al netto di facili ironie, in tanti, però conoscendo la passione per l’etimologia delle parole tipica della cultura classica di cui Falcomatà è un grande estimatore, avevano cerchiato in rosso sul calendario proprio la giornata dell’Epifania, “apparizione”, per scommettere sul 6 gennaio come data per “l’apparizione”, appunto, della sua Giunta. E così è stato. Dopo due mesi e mezzo di tormentoni sulla giunta “del rinnovamento” e di tensioni con i partiti cui il sindaco ha imposto come metodologia per la scelta la discontinuità rispetto ai nomi degli uscenti, salvo riservarsela per il suo vice sindaco Brunetti (di Italia viva), per Falcomatà ormai il dado era tratto. Temporeggiare ancora, alla ripresa delle attività, dopo la lunga pausa natalizia fatta di inutili confronti, infranti sulla pervicacia delle posizioni, e di colpi di scena (con la maggioranza che ha disertato il consiglio comunale dello scorso 12 dicembre) e rotture clamorose (come quella avvenuta la notte del 30 dicembre tra il segreteria regionale del Pd Irto e Falcomatà) avrebbe assurto i connotati della pagliacciata. Anche perchè le posizioni sono irrimediabilmente inchiodate ai nastri di partenza.

La squadra del sindaco a ranghi ridotti –Una squadra, come abbiamo scritto più volte in questi giorni, scevra dei partiti di maggioranza (Partito democratico, Democratici e progressisti di De Gaetano, Italia viva, Socialisti ed A Testa Alta) ma composta solo da tecnici. La squadra che Falcomatà presenterà oggi probabilmente non sarà al completo ma a ranghi ridotti (sugli altri nomi il sindaco si lascia libertà di manovra nei prossimi giorni). Oltre ai due fedelissimi di Falcomatà, il vicesindaco uscente e già facente funzioni durante la vacatio per la sospensione di Falcomatà, Paolo Brunetti ed il giovane Carmelo Romeo, già delegato del primo cittadino per i Palazzo di Giustizia e pescato dalle liste di Falcomatà, la giunta sarà a trazione tecnica: due architetti ed un ingegnere. L’ingegnere è Franco Costantino, marito del già assessore alle attività produttive Mattia Neto (l’unica a non avere avuto ripercussioni giudiziarie dalla vicenda Miramare perchè assente il giorno del voto della delibera, ndr) ai lavori pubblici, gli architetti sono Elisa Zoccali figlia del già assessore Rocco, che andrà all’edilizia privata, Paolo Malara, già presidente dell’ordine degli architetti reggini e consigliere nazionale dell’ordine ed attualmente coordinatore del masterplan e progettista del piano spiagge che sta per vedere la luce, che sarà destinato alla pianificazione territoriale. A loro si aggiungerebbe anche il profilo di Marisa LaNucara (già dirigente Confcommercio e Delegato Coni Point Reggio Calabria). Partiti presi a calci – Trapela in particolare quanto accaduto nelle ultime ore con il Pd. Con il sindaco che avrebbe scritto al segretario provinciale Morabito di essere pronto e che avrebbe accettato solo due uscenti mentre il terzo sarebbe dovuto essere tecnico.

Morabito ha ribadito la posizione del partito e per tutta risposta Falcomatà avrebbe provato a discutere di deleghe direttamente con i due assessori uscenti del Pd, Mimmetto Battaglia e Lucia Nucera. Una scelta ritenuta irriguardosa, soprattutto, a rumors già fuoriusciti di un annuncio imminente della giunta apartitica. Una squadra bollata così tra i democrat “di minoranza, senza centrosinistra e nata da un’avventura personalistica di chi, evidentemente, ha lavorato lucidamente per arrivare ad una rottura”.

Non solo Pd – Ma a rompere con il sindaco non è solo il suo Pd che “si tira fuori” e riserva la presa di posizione oggi all’ufficializzazione della giunta della Befana. Ad essere fuori su una linea unitaria sono tutti i partiti della ormai ex maggioranza di Falcomatà, da Italia Viva ai socialisti, ai Dp di De Gaetano che sono per l’appoggio esterno. In particolare dentro Dp è diventata di frattura la posizione di due fedelissimi di Falcomatà, il suo già delegato Burrone e l’ex democrat Castorina “provvidenzialmente” appena giunto alla corte del movimento dell’ex assessore regionale che finora è stata utilissima stampella nei numeri di maggioranza del sindaco. Burrone e Castorina (due quarti dei consiglieri di Dp) si sono sfilati dalle decisione di appoggio esterno ed in consiglio, supporteranno le decisioni del sindaco.

Sarà quindi tutta da vedere la nuova maggioranza consiliare. Intanto nei prossimi giorni il Pd calendarizzerà una interpartitica per costruire una posizione condivisa del centrosinistra. Parole, volutamente neutre, ma è indubbia, probabilmente insanabile, la frattura tra i partiti, ed in particolare gli uscenti, ed il sindaco che, non si esclude, possa portare a breve giro ad una mozione di sfiducia. La mossa di Falcomatà – Non si riesce a capire esattamente quale sarà invece la posizione di Falcomatà con il Pd nazionale (con il locale ed il regionale la situazione è lapalissiana) ma, giusto per tornare alla metafora dell’Epifania, alla Schlein il sindaco vorrebbe portare in dono tre tesserati tra i neo assessori: Brunetti che da Iv passerebbe al Pd insieme a Malara e Costantino. Un trio che fa cinquina insieme agli altri due fedelissimi di Falcomatà, Muraca e Ruvolo (dai socialisti) passati nelle file del Pd ma al fianco del sindaco. Ma tra oro, incenso e mirra, è difficile che il nazionale non noti la lucida volontà di rottura con i partiti.

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