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REGGIO CALABRIA – Non è durata molto la legge regionale con cui il Consiglio della Regione Calabria aveva di fatto ripristinato i vitalizi per i consiglieri, anche se con pochi giorni di mandato (LEGGI).

Dopo le feroci polemiche che la nuova normativa ha causato nell’opinione pubblica, si sono moltiplicati i distinguo e le giustificazioni (LEGGI) fino ad arrivare al vero e proprio passo indietro.

Il presidente del consesso regionale, Domenico Tallini, ha convocato una seduta straordinaria dell’assemblea per il prossimo 3 giugno con all’ordine del giorno un unico punto: la modifica della legge sui vitalizi con l’integrale abrogazione della legge 5/2020 al centro delle polemiche di questi giorni.

La proposta di modifica riporta un unico firmatario, lo stesso Tallini, e relatore il consigliere regionale Filippo Mancuso (eletto nelle fila della Lega) e punta alla «Abrogazione della legge regionale 5/2020 (rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. 174/2012».

Nella relazione illustrativa si precisa che «l’intervento normativo si rende necessario in quanto la lettera a) del comma 1 dell’articolo 1 appare non in linea con quanto statuito con lo schema comune di testo di legge, approvato con l’Ordine del giorno n. 1 del 17 aprile 2019 della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, attuativo dell’Intesa sancita in data 3 aprile 2019 in sede di Conferenza Stato – Regioni». Questo perché «nel testo de qua era espressamente previsto che il consigliere regionale la cui elezione veniva annullata non poteva essere ammesso alla contribuzione volontaria per gli anni di esercizio del mandato». Inoltre, «l’intervento abrogativo si rende necessario in quanto l’effetto dell’introdotta modifica apportata dalla l.r. 5/2020 porta ad ampliare, se pur di poco, la platea dei potenziali beneficiari dell’indennità a carattere differito e pertanto la disposizione ha un impatto finanziario sulle casse del bilancio regionale che nella legge non è quantificato».

Quindi il motivo ufficiale dell’abrogazione risiede nella mancata previsione dell’impatto finanziario della legge sulle casse regionali, ma il presidente Tallini ha altresì precisato che l’Assemblea «in alcun modo intende favorire, perpetuare o addirittura ripristinare “privilegi”che sono stati già cancellati». Nello specifico, il presidente dell’Assemblea ha precisato che «errori di valutazione e probabilmente un’analisi superficiale del provvedimento in questione possono e debbono essere riconosciuti con onestà. È però altrettanto necessario dire chiaramente che non c’è stato alcun tentativo di ripristinare i vecchi vitalizi che sono stati aboliti durante la legislatura di Scopelliti e poi adeguati al contributivo con la legge regionale n. 13 del 2019».

In particolare, per Tallini «siamo in presenza di mistificazioni e strumentalizzazioni, alimentate dalla peggiore antipolitica e da un sistema mediatico nazionale che non perde occasione per demonizzare la Calabria. Non è un caso che proprio nel momento in cui la nostra regione sta uscendo a testa alta dall’emergenza coronavirus, proponendosi come modello virtuoso nonostante la fragilità del sistema sanitario, si cerchi a ogni costo di accreditare un’immagine negativa della nostra terra. Probabilmente, a certi settori del nord infastidisce il fatto che una regione del meridione sia arrivata quasi a contagi zero, grazie all’abnegazione dei suoi abitanti, ma anche grazie alla risolutezza delle autorità regionali. Una regione che si apre al resto dell’Italia (LEGGI), che tenta di fare ripartire il motore del turismo, non deve certo fare piacere all’antipolitica e all’antimeridionalismo. A me preme sottolineare che non è stato ripristinato nessun vitalizio – aggiunge il presidente – La legge n.13 del 2019 resta pienamente vigente e grazie ad essa il Consiglio regionale della Calabria ha rideterminato ben 189 vitalizi in erogazione con un risparmio di spesa pari ad un milione 250mila euro all’anno. Il risparmio rilevato dalla contabilità dell’ente ad oggi è in linea con le proiezioni di risparmio di spesa quantificate nella relazione tecnico finanziaria, considerato che il risparmio medio mensile rilevato a consuntivo è di oltre 100mila euro».

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