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Una seduta del Consiglio regionale

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REGGIO CALABRIA – Sarà all’ordine del giorno del Consiglio regionale convocato per venerdì 29 luglio, all’undicesimo punto, la proposta di legge regionale presentata dai capigruppo di maggioranza per la “modifica all’art. 65 della legge regionale 12 giugno 2009, n 19 (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2009)” .

La proposta, nel dettaglio, prevede l’eliminazione della riduzione del 20 per cento del trattamento economico dei dirigenti delle Asp e delle Aziende ospedaliere calabresi, stabilita nel 2009 per compensare le minori entrate dovute all’esenzione del ticket.

PER I MANAGER DELLA SANITÀ UN PROFICUO RITORNO AL PASSATO

Un ritorno al passato, dunque, che riguarda le figure apicali (direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo) delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi che si vedranno, già a partire dalla mensilità di agosto, aumentare gli emolumenti del 20 per cento.

L’operazione, portata in tempi record al vaglio del Consiglio regionale, costerà alle casse della Cittadella oltre 408mila euro per l’anno 2022 mentre, a regime, l’eliminazione della riduzione del 20 per cento sfiorerà la cifra di 1 milione di euro l’anno, precisamente 980mila euro.

A sottoscrivere la proposta di legge sono stati tutti i capigruppo di maggioranza Giovanni Arruzzolo (Forza Italia), Giuseppe Neri (FdI), Simona Loizzo (Lega), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Francesco De Nisi (Coraggio Italia) e Giuseppe Graziano (Udc). Relatore della legge sarà Pierluigi Caputo (Forza Azzurri).

LE REAZIONI, SAPIA: «PROPOSTA IRRESPONSABILE»

«Non sarebbe corretto aumentare gli stipendi dei vertici delle aziende del Servizio sanitario calabrese a ridosso delle elezioni politiche. Il Consiglio regionale della Calabria sia responsabile e rinvii la discussione ad un momento successivo».

Lo scrive su Facebook il deputato di “Alternativa” Francesco Sapia. «Diversamente – aggiunge – l’operazione sarebbe sospetta, suonerebbe come una trovata elettorale e potrebbe provocare un aumento dell’astensionismo. È grave che il centrodestra regionale abbia proposto proprio in questo periodo di innalzare i compensi dei manager sanitari. C’era la necessità e l’urgenza? Io credo che non ve ne fosse alcuna ragione, tanto più in questa fase difficilissima, segnata dalla crisi energetica, economica, sanitaria e politica. Trovo irresponsabile – prosegue Sapia – la proposta del centrodestra calabrese, che evidentemente non ha pensato alle condizioni della sanità regionale e alle sue priorità. Ora bisogna garantire le assunzioni del personale occorrente, piuttosto che trovare più soldi per i vertici sanitari. Chiedo al Consiglio regionale di riflettere sui bisogni dei calabresi e di archiviare questa proposta indecente, del tutto fuori luogo», conclude Sapia.

BRUNI: «OCCHIUTO FACCIA RITIRARE LA PROPOSTA»

«La maggioranza continua a essere insensibile ai nostri continui richiami e va avanti a colpi di blitz. Per poter fare questa operazione la maggioranza intende modificare l’articolo 65 approvato nella manovra finanziaria del 2009 dalla Giunta Loiero grazie al quale si era proceduto a un taglio generalizzato dei costi delle funzioni apicali, compreso lo stesso Consiglio regionale, il tutto con lo scopo di evitare l’aumento dei ticket». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, consigliere regionale del Gruppo misto.

«La Calabria non era in piano di rientro – prosegue – e quindi le competenze erano tutte della Giunta e del Consiglio regionale. Ora, a distanza di 13 anni, ci troviamo in uno scenario completamente diverso. La Sanità è commissariata e i poteri di gestione, compresi quelli legislativi in contrasto, sono a disposizione del Commissario ad Acta. Presidente Occhiuto, questa non una stagione di aumenti e glielo dico non in modo strumentale. Solo pochi giorni fa – prosegue Bruni – lei ha dato gli obiettivi ai commissari, ora investe il Consiglio su cose assolutamente inopportune e intende coprire la spesa grazie al Fondo sanitario regionale (un milione di euro), quindi ulteriore spesa che una regione in piano di rientro non può in alcun modo sostenere. Presidente/Commissario chieda ai suoi capigruppo di maggioranza di ritirare questa proposta di legge. Le risorse disponibili devono essere destinate all’assunzione di medici e personale sanitario, questa è la prima battaglia per cominciare ad avere una sanità efficiente, ci sarà tempo per mettere a posto qualifiche, stipendi e aumenti per i dirigenti», conclude Bruni.

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