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Salvatore Settis

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Compie oggi 80 anni Salvatore Settis.

Archeologo, storico dell’arte di chiara fama, accademico, saggista difensore del bello e del bene comune, Presidente del comitato scientifico del Louvre, direttore della Normale di Pisa e del Getty Center, il museo più ricco al mondo, e qui mi posso fermare altrimenti il nostro omaggio diventerebbe una bacheca araldica.

Eppure nella sua Calabria, le istituzioni mai hanno pensato di affidargli la cura del ferito paesaggio calabro, la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico, la guida politica di uno schieramento di rinnovamento radicale della classe dirigente.

 Bersani lo voleva ministro dei Beni culturali, il gruppo Espresso, con cui collaborava, lo avrebbe ben visto a capo di un governo tra democrat e grillini; ovviamente un vecchio radicale dei tempi di Pannunzio e amico di Adriano Sofri è molto inviso ai foglianti di Cerasa che l’hanno definito: “un guru della setta sovietico-passatista”.

Ma le competenze non si discutono. Molto riconosciute dal basso più che dal Palazzo. Si sono ricordati di lui l’Università Mediterranea che gli ha riconosciuto una laurea honoris causa  in Architettura, Palmi che gli ha conferito la cittadinanza onoraria, tanti premi culturali non si sono dimenticati di un calabrese eccezionale.

Lui stesso, ricevendo la laurea reggina, disse: “Non ho mai avuto nessuna vera occasione per tornare qui in Calabria”.

Strenuo difensore della Costituzione e dei suoi principi, crede nel diritto del singolo cittadino ad agire nell’interesse generale. Settis è un punto di riferimento per chi si batte per difendere i beni storici e monumentali da certi scempi. Di recente non ha fatto mancare il suo pensiero sulla ristrutturazione di piazza De Nava a Reggio Calabria.

E’ nato a Rosarno, figlio di un segretario comunale e di una diplomata alle magistrali. La media borghesia calabrese che sperava in nuovi ascensori sociali.

Nelle terre di famiglia, tra olio e grano, si appassiona all’antichità, grazie al nonno che aveva conosciuto il celebre  archeologo Paolo Orsi. Il piccolo Salvatore raccoglieva frammenti di anfore e il nonno spiegava, come in una canzone di Guccini.

Il padre lo voleva avvocato, ma uno zio lo porta in visita a Pisa alla Normale. E allora Salvatore fa un patto con il papà. In caso di bocciatura al severo esame di ammissione normalista si sarebbe iscritto a Giurisprudenza a Messina.

Vinse il concorso con un anno d’anticipo. A 18 anni normalista a Lettere allievo di Momigliano e Russo e di altri giganti italiani. Vi rimarrà per lunghi anni, diventando il direttore di una delle migliori scuole d’élite, dove ancora si accede su base egualitaria.

Dalla Calabria alla conquista del mondo.

Buon compleanno professor Settis dal Quotidiano.

Ottant’anni spesi bene per il bello e il bene comune.

Sarebbe bello che potesse dare alla sua terra d’origine il suo seme di sapienza e di speranza.

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