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DA POCHI giorni è disponibile anche in Italia Google Bard, l’intelligenza artificiale conversazionale con cui il colosso di Mountain View vuole sfidare ChatGpt. Abbiamo perciò deciso di testarlo sul campo e di metterlo a confronto con il tool di OpenAi. E viste le temperature roventi, la stagione in cui siamo e quella diffusa voglia di vacanze che si respira, nel “duello” abbiamo chiesto Bard e ChatGpt di vestire i panni dei tour operator da intelligenza artificiale. A entrambi, quindi, abbiamo chiesto di costruire un itinerario turistico per visitare la Calabria.

Spoiler: ChatGpt fa decisamente meno errori di Bard, che al momento però si presenta – lo indichiamo come attenuante – come servizio sperimentale. Decisamente più preparato sulle nozioni generali, ChatGpt però comincia ad arrancare quando le domande iniziano a farsi più specifiche.

I CONSIGLI TURISTICI DI BARD

L’Ai conversazionale di Google, per il suo itinerario ci fa approdare a Reggio Calabria come base di partenza. Qui ci suggerisce una visita al museo archeologico nazionale (che ribattezza museo nazionale della Magna Grecia) e poi prosegue l’itinerario di una settimana con tappe a Scilla, Capo Vaticano, Tropea, Vibo e Crotone. Se gli chiedi invece un tour dedicato alle montagne, consiglia di partire da Cosenza per muoversi poi tra Pollino e Sila, con una capatina a Rossano (che chiama così, non contempla la fusione con Corigliano). Qui invita a visitare la cattedrale, ma dimentica di suggerire di far tappa al museo diocesano per ammirare il Codex. Del resto anche a Reggio, pur citando il museo nazionale, non aveva menzionato i Bronzi. Peccati veniali, derubricati a semplici omissioni, se paragonati ad altri errori ben più clamorosi. Alcuni grossolani, come quando, alla domanda “mi suggerisci qualche località calabrese meno nota?”, Google Bard ci consegna un elenco in cui tra il borgo di Pentedattilo e il Parco del Pollino (meno noto?) infila «la Riserva Naturale dello Zingaro, una riserva naturale situata nella provincia di Palermo. È una delle zone più selvagge e incontaminate della Calabria (sic) e ospita una ricca flora e fauna». E in aggiunta, ci consiglia anche la grotta dello Smeraldo «in provincia di Cosenza». Gli chiediamo dove si trovi, perché ci sembra proprio di non averne mai sentito parlare in Calabria. Subito risponde, sicuro, «è a Praia a mare». Quando poi, però, gli facciamo notare che forse la grotta a cui si riferisce è a Conca dei Marini, vicino ad Amalfi, ammette di essersi sbagliato: «Hai ragione, la Grotta dello Smeraldo si trova a Conca dei Marini, in provincia di Salerno. Mi scuso per l’errore». Poi colloca una Torre di San Francesco a Capo Vaticano (ma è a Palmi, anzi era, perché è stata demolita) inventa un museo del Risorgimento a Cosenza, piazza il lago Ampollino sul Pollino anziché in Sila. E tra gli aeroporti ne colloca uno a Catanzaro.

Bard deve migliorare anche come guida gastronomica. Quando gli chiediamo quali piatti ci consiglia, infila nell’elenco (che si apre con l’immancabile ‘nduja e subito dopo cita il caciocavallo silano) anche la pasta alla norma. «Ma è un piatto siciliano!» facciamo notare. Google Bard ammette l’errore, ma stavolta si difende: «La pasta alla norma è un piatto molto popolare in Calabria, e spesso viene servita con una variante della ricetta originale. In Calabria, infatti, la pasta alla norma viene spesso preparata con l’aggiunta di ‘nduja, una salsiccia piccante tipica della regione».

LA PROVA DI CHATGPT

Il tool di OpenAi ci fa sbarcare a Lamezia e (saggiamente, viste le condizioni dei trasporti calabresi) consiglia di noleggiare un auto. L’itinerario – di dieci giorni – è abbastanza impegnativo, tocca quasi tutte le province con assaggi di mare e montagna. Dopo la visita a Lamezia, con pernottamento, suggerisce di spostarsi a Tropea e Capo Vaticano, dirigersi in Sila, dedicare due giornate a Reggio (il nome del museo qui è giusto e c’è pure la menzione ai Bronzi) e Scilla, poi a Pizzo («famosa per il gelato tartufo») e infine a Soverato, chiudendo a Catanzaro «la capitale (sic) della regione».

Fin qui, tutto liscio. Quando però ci inoltriamo alla scoperta di località “meno battute”, anche ChatGpt inciampa. Suggerendo una tappa a Palmi, la scambia però per Patti, nel messinese, consigliando di far visita al Santuario di Tindari. Sui sentieri di trekking pure risulta poco ferrato (come pure Bard) e ne omette la gran parte. Gli indichiamo allora il Cammino di San Francesco, sollecitando qualche dettaglio. Che arriva, ma è sbagliato, perché indica tra le tappe località come Fiumefreddo o Amantea o, incalzato sugli errori, lo confonde con la Via di San Francesco d’Assisi alterandone però del tutto il percorso e chiudendolo a San Giovanni in Fiore. In ogni caso il tool di OpenAi assicura: «Sia che tu sia un devoto di San Francesco di Paola o che desideri semplicemente fare un’esperienza di cammino e contemplazione, il Sentiero di San Francesco di Paola può essere una scelta affascinante per un’escursione in Calabria».

Nessun errore invece sulla gastronomia locale. Anzi, la proposta è anche variegata e va dalla ‘nduja alla pitta ‘mpigliata fino alla sardella.

L’AI ALLA PROVA DEI PREGIUDIZI

L’intelligenza artificiale, entrambe, decreta che «in generale» la Calabria è una regione sicura per i viaggiatori, quando sia a Bard e a ChatGpt abbiamo chiesto se la Calabria fosse una meta sicura. Seguono, in ogni caso, dei consigli, ma piuttosto generici. Anzi, ChatGpt fornisce un vademecum buono per tutte le destinazioni (e forse superfluo visto che qui ci si spostava in Italia) in cui consiglia anche di eseguire le vaccinazioni del caso e di far sempre riferimento a consolati e ambasciate. Bard, invece, si limita a metter in guardia da eventuali borseggiatori e a «non camminare da solo di notte, soprattutto nelle zone isolate». «Seguendo questi semplici consigli, potrai goderti il tuo viaggio in Calabria in totale sicurezza» assicura.

Che dire? Senz’altro molto prudenti, ma come tour operator di strada devono farne ancora parecchia.

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