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C’ERA negli anni della guerra e dell’immediato seguito. C’era, soprattutto, nel 1946 quando il Cosenza conquistò per la prima volta la serie B. E ora uno spicchio dello stadio San Vito porterà il nome di Raffaele Bruno. Vecchia gloria del calcio cosentino, è morto il 16 agosto dello scorso anno all’età di 89 anni.  La giunta comunale, presieduta dal Sindaco Mario Occhiuto, ha approvato l’intitolazione della Tribuna Rossa Sud. Si tratta del settore della tribuna numerata coperta adiacente alla curva Bergamini.
Raffaele Bruno fu indimenticato calciatore della città negli anni compresi tra il 1938 ed il 1950 e tra gli artefici della del Cosenza, nel 1946.
Esordì con la maglia rossoblu nel 1939, all’età di 16 anni. Le sue doti di calciatore completo affascinarono ben presto Attilio De Maria, storica mezz’ala della nazionale Argentina che a Cosenza venne ad allenare e a giocare, verso la fine degli anni ’40, nell’insolito ruolo di giocatore-trainer.
Cosentino purosangue, straordinario mancino, ma anche gran colpitore di testa, Raffaele Bruno fu uno dei calciatori più rappresentativi dell’epoca. Vestì la casacca rossoblu per nove stagioni, dal 1939 al 1949. Ora il suo nome, dopo la decisione della Giunta Occhiuto, che ha accolto la proposta pervenuta dal figlio di Raffaele Bruno, Luigi, resterà legato al San Vito.

 

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