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BOLOGNA – Si è concluso a Bologna con dieci condanne e una pena di 26 anni per l’imputato principale, Francesco Ventrici, il processo nato dall’inchiesta sul narcotraffico che prese il nome di ‘Due Torri Connection’ (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OPERAZIONE).

Al centro dell’attivata del gruppo criminale appartenente alla ‘ndrangheta c’era il tentativo, poi fallito, di far arrivare in Italia una maxi-partita di cocaina da 1.500 kg, che doveva partire dall’Ecuador e raggiungere l’Emilia-Romagna, via Lubiana.

Nel 2011 le indagini portarono all’arresto di 14 persone (anche se gli ordini di cattura furno 16 con due persone sfuggite all’arresto) tra Italia, Austria e Spagna, accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Ventrici, 45 anni, difeso dall’avvocato Fausto Bruzzese come altri imputati e già in carcere per altre vicende, è ritenuto uno dei principali referenti calabresi dei narcotrafficanti colombiani.

I giudici hanno condannato a 17 anni Raul Isaza Cano, Antonio Grillo, Italo Iannello, Vicente Mari, Angelo Mercuri, Giuseppe Simonelli e Ferdinando Zappia, a 13 anni Marco Di Maurizio e Claudio Zippilli. Assolto, Giuseppe Grillo.

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