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VIBO VALENTIA – Il 4 febbraio 2016 è il giorno fissato dal gup Lucia Monaco per l’udienza preliminare che vedrà comparire l’attuale consigliere regionale di Forza Italia, Nazzareno Salerno, componente dell’omonima società. Sull’esponente politico ed ex sindaco di Serra San Bruno, nonché consigliere provinciale, pende un’accusa di truffa ai danni di una donna, sua compaesana, in relazione alla compravendita di una struttura sita nel popoloso centro montano del Vibonese.

Sulla vicenda, a dicembre dello scorso anno, l’allora pm Maria Gabriella Di Lauro, aveva chiesto l’archiviazione ma l’avvocato Domenico Vavalà, che cura gli interessi della presunta parte offesa aveva fatto opposizione. E oggi è arrivata la fissazione dell’udienza preliminare per Salerno, assistito dall’avvocato Martino Valerio Grillo.

Il caso risale al 2007 quando la donna, interessata all’acquisto di un appartamento con annesso garage, che dovevano essere materialmente costruiti, si trovo ad un certo punto nell’impossibilità di mantenere fede alla scrittura privata redatta per l’acquisto del bene. Fu così che tra la Società Salerno e la Iennarella fu stipulata una scrittura privata con la quale «si stabiliva – afferma Vavalà nella sua richiesta di opposizione all’archiviazione – che l’anticipo dei 52.500 euro sarebbe stato rifuso solo nel momento in cui venivano alienati sia l’appartamento che il garage».

L’appartamento in questione, è stato ceduto ad altra persona con rogito notarile del 9 ottobre 2012, mentre il garage non risultava ancora ceduto. Ma, a giudizio dell’avvocato Vavalà, per il perfezionarsi della scrittura privata è necessaria anche la cessione del garage, il fatto è che «andando avanti le cose mai e poi mai si arriverà a vendere i locali in questione, infatti, la Società Salerno, non ha interesse a che ciò avvenga, in quanto, significherebbe procedere alla restituzione dei 52.500». Ma quando la donna si rivolse ad un notaio, dopo aver trovato una base d’intesa con la controparte, emerse che sull’immobile pendeva un’ipoteca e quindi non poteva più essere venduto. Con tre figli a carico ed un marito in cerca di occupazione, la situazione dell’acquirente è divenuta insostenibile alla luce «dell’impossibilità – conclude l’avvocato Vavalà – di avere indietro i soldi versati otto anni fa».

Adesso toccherà ad un magistrato stabilire se vi siano o meno gli estremi per disporre il processo per Nazzareno Salerno.

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