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Il quadro dell'operazione

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VIBO VALENTIA – Dopo il blitz degli scorsi giorni nell’ambito dell’operazione Conquista, che ha portato a 6 fermi di persone indiziate di delitto, arrivano le decisione di convalida o meno del giudice per le indagini preliminari.

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Per quanto riguarda Pasquale Bonavota, ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro il capo dell’omonimo clan di Sant’Onofrio, lascia il carcere di Regina Coeli, dove era detenuto con l’accusa di omicidio, detenzione di armi, tentata estorsione, danneggiamento. A deciderli è stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale romano, a seguito dell’interrogatorio sostenuto dall’indagato con l’assistenza dei suoi legali, gli avvocati Tiziana Barillaro e Franco Muzzopappa non ha convalidato il fermo e non ha emesso alcun altro provvedimento ritenendo di conseguenza non necessaria l’applicazione di alcuna misura cautelare.

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 Per quanto riguarda, invece, gli altri fermati il gip ha proceduto alla convalida del fermo con il mantenimento in carcere per il fratello del presunto boss, Domenico considerato il capo dell’ala militare del clan, per Giuseppe Lopreiato e Onofrio Barbieri.

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A Vibo, poi, il gip, Gabriella Lupoli, ha convalidato il fermo e ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, dichiarandosi poi territorialmente incompetente e trasferendo gli atti al pubblico ministero distrettuale di Catanzaro che dovrà ora sottoporre il fermo al gip per l’eventuale emissione di una nuova ordinanza.

Non è stato convalidato il fermo nei confronti di Domenico Febbraro, l’altro indagato nell’inchiesta “Conquista”, che però rimane in carcere per come disposto dal gip vibonese. Nel corso degli interrogatori tutti gli indagati, ad eccezione di Febbraro che si è avvalso della facoltà di non rispondere, hanno respinto le accuse mosse nei loro confronti. Resta ancora attivamente ricercato Nicola Bonavota, che è riuscito a sfuggire al blitz dei carabinieri.

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