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L’ascesa del nuovo gruppo e le tensioni con i Lo Bianco

Ma la nascita di una nuova anima all’interno della ’ndrina non poteva non portare a tensioni: «Inizialmente succede che i Lo Bianco sono venuti a sapere di questo nostro gruppo e si sono un poco lamentati, tanto è che si stava quasi arrivando allo scontro, però, in definitiva, non potevano dire nulla, perché mio zio era la massima carica del codice di Vibo al tempo e era l’unico che rispondeva a Polsi, quindi l’unico, il vero ’ndranghetista riconosciuto dal Crimine era lui, tutti gli altri erano componenti di un buon ordine, che, seppure conosciuto, non erano mai ai livelli di mio zio. Buon ordine, diciamo, sono, è un gruppo che viene… È lo stesso… Diciamo, che intrattiene la stessa linea del Crimine di Polsi, però non è formalmente collocato tra le ’ndrine che rispondono a Polsi. Camillò, per una forma di rispetto, non voleva fare, creare un locale senza magari farlo sapere prima a Carmelo Lo Bianco, con il quale si rispettava tantissimo, e anche Antonio Macrì avrebbe voluto passarne parola con Andrea Mantella, però successe che all’epoca erano tutti detenuti, quindi procedemmo lo stesso».

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