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Gli avvocati si sistemano nell'aula bunker di Rebibbia

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VIBO VALENTIA – Il giorno tanto atteso è arrivato. Oggi, nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, a Roma, inizierà l’udienza preliminare dell’inchiesta antimafia “Rinascita-Scott”. A celebrarla sarà il gup distrettuale di Catanzaro, Carlo Paris, che dovrà valutare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo di Regione, guidata da Nicola Gratteri (LEGGI LE SUE DICHIARAZIONI SUL PROCESSO), nei confronti di 452 indagati (rispetto all’avviso di conclusione indagini, i magistrati hanno stralciato la posizione di 23 persone e altre 4 tra cui Giancarlo Pittelli hanno chiesto il giudizio immediato – LEGGI), mentre sono 224 le parti offese tra cui figurano i Comuni di Vibo Valentia, Mileto, Filandari, Zungri, Limbadi, Maierato, Nicotera, Pizzo, Tropea Ricadi, San Costantino, Maierato, Sant’Onofrio, Cessaniti, Ionadi (la maggior parte di questi rappresentati dall’avvocato Domenico Talotta), la Provincia di Vibo, l’Azienda sanitaria, la Regione Calabria, la Prefettura di Teramo e il Ministero della Giustizia

L’udienza preliminare comincerà, come detto, a Roma ma dovrebbe tornare presto in Calabria, in particolare quando saranno ultimati i lavori in un immobile di 3.000 metri quadrati nell’area industriale di Lamezia Terme che un protocollo d’intesa firmato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, destina allo scopo.

n’operazione finanziata e avvenuta sotto l’egida del ministero con la collaborazione della Regione, del Demanio, degli uffici giudiziari di Catanzaro, dell’avvocatura e della struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri, per garantire il rispetto delle misure sanitarie. La nuova aula bunker, tra l’altro, servirà in futuro anche per altri processi.

Intenso il calendario delle udienze che sono state fissate anche al sabato: dopo la giornata odierna si proseguirà domani poi riprendere lunedì 14. Quindi una pausa di una settimana prima di una full immersion. Queste, nel dettaglio, le date: 11, 12, 14, 19, 22, 23, 25, 26, 28, e forse il 30 settembre. Ad ottobre le udienze si svolgeranno nei giorni 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8, 10, 13, 14, 15, 17, 23, 24, 27 e 31.

Non prenderà parte a questo troncone l’avvocato Giancarlo Pittelli che proseguirà, infatti, su un binario diverso dopo l’ammissione al giudizio immediato: per lui e per altri tre imputati (l’imprenditore Mario Lo Riggio, l’avvocato Giulio Calabretta e Salvatore Rizzo) la prima udienza davanti al Tribunale di Vibo è fissata al 9 novembre.

L’inchiesta è culminata nel blitz condotto il 19 dicembre scorso dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia, in varie regioni e alcune nazioni estere, che ha disarticolato le maggiori famiglie di ‘ndrangheta del Vibonese a cominciare da quella di riferimento, i Mancuso di Limbadi, in ottimi rapporti con i De Stefano di Reggio Calabria ed i Piromalli di Gioia Tauro, ed a capo del «Crimine» della provincia di Vibo Valentia con compiti di collegamento con la provincia di Reggio e il crimine di Polsi, vertice assoluto della ‘ndrangheta unitaria. Ma ad essere stata maggiormente colpita è stata la consorteria dei Lo Bianco-Barba operante nel territorio del capoluogo di provincia e formata da decine e decine di accoliti. Numeri che sono aumentati con la conclusione indagini, arrivando a toccare quota 479, per poi scendere, a seguito dello stralcio di 23 posizioni, a 456. Tra gli indagati anche politici, ex sindaci, avvocati, commercialisti, funzionari dello Stato e appartenenti a logge massoniche.

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