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La procura della Repubblica di Vibo Valentia

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Sul caso dell’uomo morto dopo 5 giorni di agonia la procura di Vibo vuole vederci chiaro e ha disposto l’autopsia

VIBO VALENTIA – La Procura della Repubblica di Vibo ha aperto una inchiesta per far luce sulla morte di un pensionato di Briatico avvenuta il 6 dicembre scorso all’ospedale di Catanzaro, dopo 5 giorni di agonia e dopo essere giunto dal nosocomio di Vibo in condizioni disperate.

Ed è proprio in quest’ultimo luogo che si concentreranno le indagini. Al momento il fascicolo è aperto a carico di ignoti. La vittima, Carmelo Costanzo, 78 anni, era giunto nel nosocomio del capoluogo di regione quando era già in coma dopo un’odissea di oltre cinque ore al Pronto Soccorso di Vibo. 

UOMO MORTO DOPO 5 GIORNI DI AGONIA, LA PROCURA DI VIBO DISPONE L’AUTOPSIA

Il sostituto procuratore Maria Cecilia Rebecchi, procede per omicidio colposo e lesioni personali colpose e ai carabinieri ha dato mandato di sequestrare le cartelle cliniche del paziente e i registri delle presenze dei sanitari che lo hanno avuto a che fare all’ospedale “Jazzolino” con il pensionato, condotto al Pronto Soccorso da un’ambulanza del 118 lo scorso uno dicembre dopo la caduta dal divano di casa per la quale aveva riportato una ferita alla testa.

Il pm ha individuato in Concetta Loiacono e Domenico Costanzo, rispettivamente moglie e fratello della vittima, le persone offese. Ai legali che li assistono, gli avvocati Orsola e Salvatore Pronestì, è stato notificato l’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili per poter procedere – come richiesto nella denuncia -querela presentata ai carabinieri di Briatico – all’autopsia sulla salma di Carmelo Costanzo che si trova attualmente all’obitorio di Catanzaro.

LA PROCURA VUOLE CHIARIRE I CONTORNI DELLA VICENDA

La procura conferirà ’incarico ai consulenti medico-legali nella giornata di lunedì e le parti offese hanno già comunicato l’intenzione di affidarsi a perito Maria Concetta Lazzaro in occasione dell’autopsia prevista ad inizio settimana.

L’obiettivo della Procura di Vibo è quello di chiarire tutti i contorni della vicenda con elementi oggettivi che dovrebbero arrivare anche dall’esame autoptico e inquadrare così le eventuali falle nel processo di assistenza e di cura al paziente circoscrivendo le eventuali responsabilità ora a carico di ignoti. Non si esclude che già nelle prossime ore sul registro degli indagati possano essere inseriti i primi nomi. Un atto dovuto per consentire loro di difendersi negli accertamenti tecnici non ripetibili (cioè l’autopsia).

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