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Villì nel video prima della strage

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Strage di Toronto, il killer era di origini vibonesi

VAZZANO – Una famiglia numerosa, come tante, lascia il paesello natio e una vita misera, per tentare la fortuna e afferrare il sogno “‘Mericano”, rappresentato nei primi anni Sessanta del secolo scorso dal Canada o l’Australia. Francesco Villì, il 73enne che a Toronto ha ucciso cinque persone per essere poi freddato dalla polizia, era nato a Vazzano, nelle Preserre Vibonesi, ha seguito quel destino finito, per lui e per le sue vittime, nella maniera più tragica possibile.

Testimonianze che hanno conosciuto e ricordano questo improvviso e spietato killer raccontano di una doppia e diversa esistenza: normale fino a un certo momento, «strampalata e squilibrata» in seguito.

L’autore della strage nel “Bellaria Residence” di Vaughan, a nord di Toronto in Canada, nella serata di domenica scorsa, ha sparato all’interno del condominio, uccidendo le cinque persone e ferendone una. In seguito è morto, raggiunto da un colpo di pistola durante il conflitto a fuoco con la forza pubblica. I deceduti sono tre uomini e due donne raggiunti dai colpi sparati dall’italo-canadase in tre appartamenti e piani diversi della “colonna” B del caseggiato a nord di Toronto.

Il folle gesto è seguito ad una serie di liti con i vicini e con gli amministratori del condominio. Francesco Villì pubblicava su Facebook le denunce per quello che accadeva nel condominio a Vaughan, nelle periferia nord di Toronto. Poche ore prima della strage, ha condiviso un video messaggio nel quale denunciava abusi.

Secondo quanto riportato da fonti locali, da tempo era in faida con il condominio ed era stato più volte denunciato. Il consiglio di condominio aveva presentato un’ordinanza restrittiva contro Villi per il suo «presunto comportamento minaccioso, offensivo, intimidatorio e molesto».

Negli anni trascorsi a Vazzano, prima dell’emigrazione in Canada, l’omicida è stato descritto come «un bravo ragazzo desideroso di imparare il mestiere di muratore». Esperienza che ha utilizzato bene a Toronto, dove con l’aiuto della moglie e divenuto un riconosciuto imprenditore edile.

«Investimenti sbagliati in immobili – hanno raccontato a Vazzano di Francesco Villì –, assidue frequentazioni di Casinò, separazione con la moglie e tre figlie che non vedeva più, l’hanno probabilmente portato a uno stato di frustrazione».

Villì è ritornato a Vazzano qualche anno fa, prima della pandemia, accettato da amici, ma «irascibile ed esaltato» ha rifiutato di stare in paese per andarsene ad alloggiare all’hotel 501 di Vibo Valentia per poi fare rientro in Canada.

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