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L'Azienda sanitaria provinciale di Vibo

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VIBO VALENTIA – Chiedono la sospensione delle procedure per il conferimento degli incarichi di organizzazione e coordinamento dell’Asp di Vibo Valentia.

Il sospetto che la sanità vibonese possa divenire, in piena campagna elettorale, terreno di coltura privilegiato per clientele dal sapore elettorale è più che concreto per i consiglieri regionali del Partito democratico.

Carlo Guccione, Nicola Irto, Domenico Bevacqua, Libero Notarangelo e Luigi Tassone chiamano direttamente in causa la commissaria straordinaria dell’Asp Maria Bernardi, alla quale chiedono di «agire subito». Si rivolgono inoltre al commissario regionale alla Sanità Guido Longo al quale viene invece chiesto espressamente di «vigilare per garantire la massima chiarezza e trasparenza».

Nel mirino degli eletti democrat a Palazzo Campanella gli avvisi banditi dall’Asp per gli incarichi di organizzazione e coordinamento e la selezione dei cinque profili amministrativi affidata ad un’agenzia interinale di cui il Quotidiano del Sud si sta diffusamente occupando in questi giorni.

«La sensazione – sostengono i consiglieri del Pd – è che si vogliano utilizzare questi concorsi, in un periodo delicatissimo quale quello pre-elettorale, come arma politica. Addirittura, fra i componenti medici della Commissione risulta il dottor Michele Comito, probabile candidato alle prossime elezioni regionali con Forza Italia, che sembrerebbe già in piena campagna elettorale».

Questo, a parere di Guccione, Irto, Bevacqua, Notarangelo e Tassone, genera «diffusi sospetti sulle intenzioni e sugli obiettivi. Inoltre, la stampa regionale, e segnatamente “il Quotidiano del Sud”, ha ipotizzato ingerenze politiche in riferimento ad un’altra procedura, quella relativa alla selezione di cinque amministrativi, e questo testimonia il clima esistente».

Un clima denunciato con forza anche dai tirocinanti storici dell’azienda che, rispetto alla procedura di selezione delle figure amministrative, avrebbero notato esponenti politici del centrodestra al fianco dei candidati nei pressi della sede Asp nel giorno dei colloqui.

Per i consiglieri di minoranza, «è innanzitutto una questione di moralità, oltre che di efficienza: utilizzare la sanità come possibile strumento di consenso contribuisce ad alimentare la sfiducia della gente ed a minare ulteriormente l’immagine della Calabria. Senza contare che nel Vibonese circolano già i nomi di presunti “vincitori” e ciò testimonia la percezione che i cittadini hanno dei legami fra la politica e la sanità. Vogliamo pertanto – aggiungono – fare piena luce su ciò che sta accadendo e siamo disposti ad andare fino in fondo perché riteniamo che non possa circolare l’idea che la sanità possa essere pensata come mezzo di scambio. Invitiamo, dunque, con forza Longo e Bernardi, per le rispettive competenze, ad intervenire con solerzia per impedire che siano compiuti atti che non vanno nell’interesse dei calabresi ma di una parte politica» concludono.

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