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La sede della prefettura

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LA QUESTIONE legata al trasferimento del Centro di salute mentale (Csm) dal capoluogo Vibo Valentia alla vicina Mileto diventa un caso istituzionale.

La Cgil, infatti, dopo aver manifestato apertamente le proprie perplessità con una nota stampa, a cui ha replicato non senza toni critici il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano (LEGGI), ha deciso ti chiamare in causa anche il prefetto di Vibo Valentia Roberta Lulli.

«Tali strutture – scrive la Cgil riferendosi al Centro di Salute mentale – che ricordiamo si rivolgono a soggetti i cui bisogni derivano da incapacità o difetti gravi nello stabilire validi rapporti interpersonali e sociali, dovrebbero trovare la loro naturale collocazione nel normale contesto residenziale urbano, per favorire i processi di socializzazione e l’utilizzo di spazi ed attività per il tempo libero esistenti nella comunità».

Una tesi, questa, sostenuta dal ramo Funzione Pubblica del maggior sindacato d’Italia per numeri d’iscritti, perorata fin dal principio nella convinzione, evidentemente, che lo spostamento a Mileto della struttura non fornisca, secondo Fp-Cgil, sufficienti garanzie di integrazione e socializzazioni.

Accusa fermamente rispedita al mittente dal sindaco Giordano che invece a suo tempo ha ribadito l’opportunità di mettere a frutto le strutture decentrate dell’Asp.

Ma per il sindacato esiste un ulteriore problema che «non va trascurato – si legge nella lettera al prefetto – e che andava tenuto in conto, a nostro avviso nella valutazione del trasferimento».

Si tratta della circostanza che ,«oggi molti pazienti provenienti dai paesi vicini (Cessaniti, Filadelfia, Francavilla Angitola, Francica, Filogaso, Ionadi, Maierato, Monterosso, Pizzo Calabro, Polia, Sant’Onofrio, San Costantino Calabro, San Gregorio D’Ippona, Stefanaconi), con i mezzi pubblici raggiungono facilmente la sede di Vibo Valentia per effettuare i percorsi di cura assistenza e riabilitazione, cosa che molto probabilmente non avverrà più agevolmente con la sede dislocata a Mileto non servita – lamentano i sindacati – altrettanto bene».

Infine, «altro fattore di non poco conto è l’esposizione al “cambiamento” soprattutto per quei pazienti affetti da gravi patologie psichiatriche, che spesso non dispongono di strumenti individuali e di una solida rete familiare e amicale, capace di agire come cuscinetti protettivi e fonti di sostegno per migliorare l’impatto degli effetti negativi dei fattori stressogeni».

In considerazione di tutte queste valutazioni, quindi, la Fp-Cgil attraverso i segretari di area vasta, Amalia Talarico e Luciano Contartese, e il segretario generale area vasta Franco Grillo, chiede al prefetto «un incontro congiunto fra il Commissario dell’ASP, Maria Bernardi, il Sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, il Sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, e il Prefetto Vibo Valentia, Roberta Lulli, per addivenire ad una soluzione vicina ai bisogni delle persone fragili».

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