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L'intervento di Maria Limardo in Consiglio comunale

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VIBO VALENTIA – Un monito duro, quello che il sindaco Maria Limardo ha lanciato contro quelle persone che, a Piscopio, non hanno rispettato le regole, assembrandosi in più occasioni, facendo esplodere quel focolaio che ad oggi conta oltre un centinaio di persone positive al Covid, con numeri in progressivo aumento.

Il primo cittadino lo afferma a chiare lettere nel corso del consiglio comunale di stamattina, convocato per discutere questioni legate ad aspetti finanziari, nel quale ha ripercorso le tappe che hanno portato all’emergenza sanitaria nel borgo di appena 2000 anime.

«Il fatto che si sia diffuso un focolaio così rapidamente – ammonisce – significa che a monte ci sono stati atteggiamenti non del tutto aderenti alle regole che avrebbero dovuto essere rispettate. Non sappiamo la scaturigine certa di questo aumento esponenziale di casi ma, di certo, essa proviene da ipotesi di uno o più assembramenti di persone», quali ad esempio la partecipazione alla Novena e un evento conviviale dopo l’uccisione di un maiale: «Non si è capito, o non si vuole capire, che questo è un virus subdolo, che si insinua facilmente nel nostro organismo e che può portare, come abbiamo purtroppo visto in questi mesi, anche alla morte, e atteggiamenti superficiali come quelli che sembrano essere avvenuti sotto Natale a Piscopio sono inaccettabili».

Il sindaco parla anche della situazione preoccupante «che riguarda oltre 10 bambini che si sono sottoposti a test risultando positivi».

Ad ogni modo, secondo quanto ritiene il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Vibo, il picco dei contagi si sarebbe già verificato e nell’arco delle prime due settimane di gennaio si dovrebbe essere fuori dall’emergenza. Pertanto, chiediamo ai cittadini del paese, soprattutto a quelli incolpevoli, di avere ancora un po’ di pazienza e li rassicuriamo che saranno sottoposti a tampone nel momento in cui avranno necessità ma sempre dopo la chiamata dell’Asp».

La Limardo è tornata a parlare anche della confusione generatasi ieri mattina quando circa 400 persone, la maggior parte delle quali non prenotate ma il cui nome risultava in una lista redatta dai consiglieri comunali Cutrullà e Comito – ringraziati dal sindaco – e consegnata allo stesso primo cittadino, si sono riversate al punto screening di viale della Pace creando per qualche ora evidenti disagi e il blocco delle operazioni sanitarie.

Al riguardo, il capo dell’amministrazione ha rilevato che la preoccupazione legittima della comunità ha generato «la decisione delle persone di recarsi, pur senza essere prenotate, al punto individuato per i effettuare tamponi, nell’errata convinzione che ci si potesse sottoporre pur senza essere presenti in lista. La situazione è tornata alla normalità nella tarda mattinata; inoltre si è immediatamente pensato di attivare anche una postazione di Protezione civile presso il centro sociale di Piscopio con un numero telefonico al quale la popolazione si può rivolgere e nella giornata di domenica sono stati effettuati 350 tamponi; altri ne sono stati eseguiti ieri pomeriggio e infine da stamani è stata istituita una postazione “drive” proprio a Piscopio».

La tenda per i tamponi a Piscopio

Quindi, dal capo dell’esecutivo di palazzo Luigi Razza, la replica alle dichiarazioni di una parte dell’opposizione che «si è avventata, come avvoltoi, su una situazione drammatica per la popolazione, gettando benzina sul fuoco, invece di trasmettere alla comunità messaggi tranquillizzanti e di rispetto per le regole. Ci dispiace molto perché ci saremmo aspettati non certo un atteggiamento del genere, non certo un dito puntato contro, ma un aiuto anche nella diffusione di messaggi alla gente a mantenere il senso civico che tanto manca, evidentemente, ad una parte della nostra comunità per crescere».

Andando infine, sui freddi numeri, il sindaco ha reso noto che, su 2000 abitanti, fino a ieri sono stati effettuati 600 tamponi ai quali aggiungere quelli di stamattina (si arriverà circa a 1000): «Quindi abbiamo screenato tutti i contatti più a rischio. Da inizio pandemia – ma escludendo la giornata di ieri – in città ci sono stati 476 soggetti positivi, mentre i casi attivi sono 223 (120 a Piscopio, la maggior parte dei quali asintomatici). Abbiamo inoltre acquistato 200 test antigenici che possono servire per andare incontro ad eventuali emergenze, bypassando i canali ordinari per motivi di tempestività, consegnandoli alla Protezione civile».

LE REAZIONI

Non è tardata la replica al sindaco da parte del Pd sulla questione della lista non ufficiale che si è sovrapposta a quella ufficiale dell’Asp «generando confusione e paralizzando l’attività dei tamponi. Questo è un fatto gravissimo – afferma il segretario provinciale Enzo Insardà – verificatosi ad opera di consiglieri comunali che gestiscono la loro funzione in modo anomalo e surreale, solo per finalità clientelari e fuori ad ogni senso di responsabilità».

«E nonostante ciò, il sindaco, oggi, in consiglio comunale, invece di condannare quanto accaduto ha giustificato i due consiglieri, in conformità allo stile di questa amministrazione che è quello di fare teatro compromettendo gli interessi generali, solo per recuperare qualche voto in più. Siamo stanchi di vedere rappresentanti istituzionali che giocano con i diritti dei cittadini per fare una becera ed insopportabile pubblicità personale. L’amministrazione avrebbe dovuto coordinarsi con l’Azienda Sanitaria nel rispetto delle leggi e dei protocolli istituzionali. Quando si arriva a giocare con diritti fondamentali come la salute pur di alimentare una perenne campagna elettorale significa essere inadeguati a tutelare l’interesse pubblico».

Altro intervento è stato quello del consigliere di opposizione Giuseppe Policaro (Vibo democratica): «Siamo assolutamente lontani dall’aver messo in atto uno sciacallaggio politico ma abbiamo solo riportato delle istanze; se l’opposizione non può fare da pungolo allora siamo lontani dall’idea di democrazia».

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