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Il Parco del Cofino dopo l'ultimo incendio

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VIBO VALENTIA – L’ultimo, grave, episodio (LEGGI) ha lasciato uno strascico di rilevante importanza, decisivo ai fini della sicurezza del sito.

D’altronde, sarebbe un peccato capitale rimanere inermi anche perché la sorte non può essere benevola come lo è stata fino ad oggi. E così, nel parco archeologico del Cofino, ben presto spunteranno le telecamere.

La notizia – che attende ormai soltanto i crismi dell’ufficialità – rappresenta una sostanziale novità per preservare una delle aree archeologiche più importanti della Calabria (e non solo) teatro di atti incendiari, l’ultimo dei quali proprio domenica scorsa, con le fiamme appiccate proprio nelle immediate vicinanze dell’antico sito. Solo per puro caso, e soprattutto grazie al tempestivo intervento dell’archeologa Mariangela Preta – che recatasi sul posto ha consentito, con l’apertura dei cancelli, ai vigili del fuoco di spegnere le fiamme -, non si sono registrati danni alla struttura ma non si può fare affidamento solo sulla buona sorte.

E così, martedì mattina, Fabrizio Sudano, il funzionario archeologo della Soprintendenza ai Beni culturali nonché responsabile del Parco archeologico di Vibo, ha effettuato un sopralluogo sul sito (che ospita numerose manifestazioni culturali) insieme alla collega progettista dell’intervento di ripristino delle coperture e degli impianti di videosorveglianza e illuminazione. L’obiettivo, quindi, è arrivare entro l’anno alla realizzazione di tutta la strumentazione per la definitiva fruizione dell’area in modo tale da scoraggiare nuovi episodi incendiari.

E sull’ultimo fatto è intervenuto il sindaco Maria Limardo: «Adesso basta – ha tuonato – Ancora una volta un atto vigliacco che va condannato con fermezza non solo dall’amministrazione ma anche dai tutti i cittadini. Domenica pomeriggio si è verificato un principio di incendio, probabilmente doloso, nell’area del Cofino. Solo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco è stato possibile scongiurare il peggio. Non vorrei che tutto ciò rientrasse in una logica ben precisa e ricordo a me stessa come esattamente un anno fa un incendio simile, ma allora ben più grave nelle conseguenze, si verificò nella stessa area archeologica, in questo senso, sento il dovere di ringraziare i Vigli del Fuoco per la loro opera tempestiva. Ho chiesto aiuto alla Sovrintendenza, insieme ci adopereremo affinché tutta l’area sia dotata di impianto di video sorveglianza»; richiesta che, come visto, non è rimasta inevasa.

La sensazione (che è quasi una certezza) è che dietro tutto questo ci sia una strategia ben precisa anche perché tali episodi si verificano in concomitanza con qualche evento, come quello in programma questo fine settimana programmato dal Comune di Vibo e curato dall’archeologa Preta.

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