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AVELLINO- Ci sarà il processo al «clan» delle aste ma ad Avellino nel giugno del 2018 non c’è stata l’ingerenza di alcuna organizzazione criminale nelle amministrative. E’ quello che emerge dopo la lettura del dispositivo da parte del Gup del Tribunale di Napoli Carlo Bardari, che ha mandato tutti a giudizio per le accuse relative all’associazione finalizzata alla turbativa delle aste fallimentari presso il Tribunale di Avellino e i reati collegati (dalla tentata estorsione all’intestazione fittizia di beni ndr) ma ha disposto il non luogo a procedere, con la formula «perché il fatto non sussiste» per l’accusa di voto di scambio politico mafioso.

Prosciogliendo l’ex segretario provinciale della Lega Sabino Morano, indagato per cui la Procura Antimafia aveva chiesto il rinvio a giudizio e gli altri tre imputati: Pasquale Galdieri, detto o milord, suo fratello Nicola e Damiano Genovese. Come sostenuto dai difensori dei quattro non ci fu “un intreccio politico camorristico volto a far eleggere un candidato sindaco alle elezioni del 10 giugno 2018” quello emerso dalle indagini. Resta da capire se si tratta di una decisione nel merito (come farebbe ipotizzare la formula scelta ndr) o si basa sulla inutilizzabilità delle intercettazioni.

Questo si saprà tra trenta giorni, quando sarà depositata la motivazione della decisione del Gup.Ventuno invece gli imputati che il prossimo 15 novembre dovranno comparire davanti al Tribunale di Avellino presieduto da Roberto Melone, il prossimo 15 novembre.

Ci sono Pasquale Galdieri, detto o milord, presunto capo del Nuovo Clan Partenio, suo fratello Nicola, Carlo Dello Russo, detenuto nel carcere di Siracusa, tutti e tre già coinvolti nell’operazione “madre”, quella del 14 ottobre 2019 contro il Nuovo Clan Partenio, Pagano Beniamino, di Mercogliano, uno dei nuovi boss del gruppo ancora in libertà, Damiano Genovese, l’ex consigliere comunale della Lega , Livia Forte , classe 1961, di Avellino, Armando Pompeo Aprile , classe 1959, di Avellino. Antonio Ciccone, classe 1977, Antonio Barone, classe 1976, di Avellino, Gianluca Formisano, classe 1984, di Serino, Emanuele Barbati , classe 1977, di Manocalzati scarcerato dal Riesame, Manlio Di Benedetto , classe 1979, di Atripalda, scarcerato, Mario Gisolfi , classe 1959, di Montoro, Maria Luigia Gasparro, Raffaele Giaccio, Mario Gisolfi, Ermelinda Becchimanzi, Mario Guerra e Giuseppe Di Costanzo. Le indagini sono state condotte dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e dai militari del Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli.

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