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AVELLINO- La fabbrica killer ex Isochimica fa la 34esima vittima. Nella tarda serata di sabato è venuto a mancare Giovanni Lucidi., 72enne da tempo affetto dal mesioletoma. Roberto, originario della città di Avellino ma da tempo trasferitosi a Salerno, ha lavorato nell’ex fabbrica di Pianodardine dal 1983 al 1990. Era il cognato di Elio Graziano, ex proprietario dell’Isochimica, tra i condannati del maxi processo sulla fabbrica dei veleni per i reati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose, morto nel 2017 per una grave broncopatia e per problemi cardiaci. Nel 1983 aveva fondato l’Isochimica, la fabbrica di Pianodardine dove per anni sono state scoibentate le carrozze ferroviarie: si eliminava l’amianto senza alcuna protezione per i circa 300 giovani operai che vennero assunti. E la nuova vittima, come detto, è proprio il cognato dell’ex patron della fabbrica dei veleni.

L’ultima vittima Roberto Luisi, lo scorso maggio. Giovanni Lucidi, in sede di processo, difeso dall’avvocato Brigida Cesta, era nell’elenco delle parti offese, essendo affetto da un mesotrelioma pleurico, così come accertato dall’Inail. Ha fatto giusto in tempo a vedere giustizia, dopo che lo scorso gennaio, nell’aula bunker del carcere di Poggioreale, il giudice Sonia Matarazzo ha letto la sentenza di primo grado condannando a dieci anni di reclusione gli imputati ( compreso Graziano. Soltanto quattro dei 27 indagati, sono stati condannati, così come richiesto dal sostituto procuratore Roberto Patscot. Assolti gli altri, tra cui l’ex sindaco del capoluogo irpino Giuseppe Galasso, il suo successe Paolo Foti, e gli ex assessori presenti alla riunione di giunta che nel 2005 deliberò di sospendere la procedura in danni nei confronti della curatela fallimentare a cui era stata affidata la bonifica dell’Isochimica. In totale erano chiesti cento anno di reclusione. A dare la notizia della morte di Lucidi , l’ex operaio Carlo Sessa, tra i più strenui combattenti alla ricerca di giustizia.

E gli ex colleghi si stringono al dolore. “Non ho parole e non ci sono parole, noi continueremo a morire ma per quale ideale di vita, di aver fatto viaggiare il popolo italiano in sicurezza e a noi cosa e venuto ne giustizia. A noi e venuta la sicurezza e quella di morire senza lasciare nulla di nulla ai nostri cari o ai nostri nipoti o fratelli, nulla di nulla solo una lenta morte ma la cosa che ci distrugge di più che la nostra mente sempre di giorno e di notte quando toccherà a me il pensiero giornaliero che ho tutte le volte che un mio collega abbia sofferto. La legge italiana non tutela tutti gli operai in Italia, e che dire di più- il messaggio direttamente a Giovanni- Caro ora sei in cielo, ma presto o piano piano ci ritroveremo un giorno tutti in sieme. Ti voglio bene Giovanni”.

E Tony Della Pia, segretario di Rifondazione comunista aggiunge: “L’Isochimica ,fabbrica killer, miete l’ennesima vittima ,un altro padre di famiglia che lascia i suoi affetti perché colpito da mesotelioma pleurico, diretta conseguenza dell’esposizione all’amianto. La sentenza di primo grado ha parzialmente sancito cause e responsabilità, tuttavia gli ex lavoratori e le loro famiglie, dopo circa quaranta anni di denunce e lotte attendono ancora il dovuto risarcimento per i danni subiti. In un certo senso e’ immorale costringerli ad intraprendere ulteriori iter giudiziari , anche in sede civile , per ottenere un minimo di giustizia che sicuramente non riconsegnerà le vite spezzate e tantomeno la salute per sempre compromessa . Condoglianze agli amici ed alla famiglia di Giovanni” . Dolore anche da parte degli altri colleghi, come Claudio Fasti: “Cari amici ho ricevuto un’altra brutta notizia. E’ venuto a mancare un altro nostro caro amico della maledetta Isochimica: Giovanni Lucidi, la trentasettesima. vittima dell’amianto. E ancora i nostri politici sono assenti. .Faccio le mie più sentite condoglianze a tutta la famiglia”.

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