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Torneranno in presenza lunedì 11 gennaio gli studenti della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della primaria, proprio come prima della chiusura per la pausa natalizia. E’ quanto stabilito nel corso della riunione dell’Unità di Crisi della Regione che ha valutato i dati epidemiologici in relazione alla possibilità di un ritorno in presenza. Nella giornata di oggi dovrebbe essere pubblicata l’ordinanza. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria e dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado.

Per quel che riguarda la Dad (Didattica a distanza) anche in Campania le lezioni riprenderanno regolarmente il 7 gennaio. «Se apriamo un grado di scuola non vogliamo più richiuderlo. – spiega l’assessore all’istruzione della Regione Campania Lucia Fortini -Se riporti i ragazzi in presenza e dopo dieci giorni torni alla dad stai solo sconvolgendo la loro vita continuamente.

C’è un rallentamento anche in altre Regioni che erano state meno rigide della Campania. La collega Domazzan del Veneto mi ha detto che da loro le superiori non torneranno in classe a gennaio, anche la Puglia ha posizioni molto simili, bisogna fare le cose in modo da non dover tornare più indietro. E poi ci sono altri fattori che si intersecano con la ripresa della scuola, come ad esempio le vaccinazioni per il personale scolastico che dovrebbe partire, mi dicono, tra fine gennaio e inizio febbraio.

Le Asl – conferma Fortini – si stanno occupando delle vaccinazioni, abbiamo discusso di una ripresa dello screening ma in questo momento è prioritario somministrare i vaccini. Valuteremo sicuramente in vista della ripresa della secondaria di secondo grado dal 25, e si vedrà quanta compatibilità c’è rispetto al piano vaccinazione. Ho chiesto anche una banca dati sui contagiati tra il personale scolastico e gli alunni. Sicuramente nell’ordinanza sulla ripresa della scuola ci sarà la possibilità per gli studenti fragili o quelli con conviventi fragili di chiedere la prosecuzione della dad».

Un’ordinanza sulla quale è già polemica. Tony Della Pia , segretario di Rifondazione spiega come «Il dibattito sulla riapertura delle scuole e’ la plastica rappresentazione del fallimento di un modello. Le logiche aziendaliste, conseguenza del pensiero neoliberista, adottate nella gestione delle risorse pubbliche hanno causato danni notevoli nella scuola, nella sanità ed ai servizi sociali. L’economia mercantile provoca gravi diseguaglianze sociali. Continuare a mantenere le scuole chiuse e instabili riguardo all’organizzazione e’ incivile. Dopo un anno un governo degno di questo nome avrebbe dovuto dirottare i finanziamenti necessari per le riqualificazioni degli edifici, l’annullamento delle classi pollaio , l’assunzione di personale scolastico».

A commentare positivamente la decisione è, invece, Antonio D’Oria della Uil: «Il ritorno graduale in classe consentirà di riorganizzare meglio i trasporti e orari per garantire la massima sicurezza agli studenti e ai docenti. Credo sia la strada giusta per rassicurare anche le famiglie. Intanto, aspettiamo il confronto con dirigenti e prefetto».

Intanto, ieri si è discusso in Prefettura della proposta presentata dai presidi degli istituti superiori che chiedevano qualche modifica rispetto al piano stabilito. A confrontarsi con il prefetto Paola Spena,la dirigente Usp Rosa Grano, l’assessore provinciale Girolamo Giaquinto, l’assessore comunale all’istruzione Geppino Giacobbe, rappresentanti dell’Air e della Sita, il sindaco Gianluca Festa. Alle 8.10 dovrebbero entrare gli alunni del biennio, alle 9.10 quelli del triennio. «L’obiettivo – spiega Giaquinto è conciliare gli orari di ingresso e di uscita con quelli delle aziende trasporti per evitare assembramenti».

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