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AVELLINO- Pochi posti di Terapia Intensiva rispetto alle previsioni, percorsi che presentano più di qualche difficoltà e una penalizzazione in particolare per gli infermieri, che sarebbero in qualche caso costretti anche a sopperire alla mancanza di Oss, gli operatori socio sanitari che hanno un ruolo fondamentale nella gestione clinica. Una partenza non facile per il Covid Hospital. A meno di quarantotto ore dal trasferimento ad invocare un incontro urgente con la Direzione Sanitaria e’ la segreteria provinciale della NurSind. Il sindacato degli infermieri ha messo nero su bianco tutto quello che non va nella nuova struttura dedicata ai pazienti Covid ricoverati al Moscati di Avellino. A partire dalla necessità di un vero e proprio turnover del personale, anche attraverso nuove assunzioni, che nonostante siano autorizzate ormai da diverso tempo da parte della Regione Campania, al Moscati come già avvenuto per la stessa Asl di Avellino, procedono a rilento. “Ci ritroviamo qui a dover fare ancora una volta i conti con scelte sconsiderate che cadono dall’alto senza nessun criterio, laddove invece sarebbe utile confrontarsi con gli infermieri, con coloro che si occupano della presa in carico del paziente e che più di tutti conoscono le difficoltà operative e organizzative legate all’assistenza”. E’ così che si trovano a dover commentare gli ultimi fatti relativi al Covid Hospital gli esponenti della NurSind. E non manca un durissimo elenco di tutte le criticità che già da queste prime ore della struttura emergono in modo netto, in attesa che si provveda ad intervenire per migliorarle: ” Il buon senso evidentemente non appartiene a questa Azienda dal momento che gli infermieri della Rianimazione, dopo avere lavorato con abnegazione ed indiscusso senso del dovere, si ritrovano ora catapultati nel reparto di pneumologia della palazzina, costretti così a pagare due volte per questa emergenza. Un grave errore che a nostro avviso dimostra la completa inadeguatezza della dirigenza infermieristica, incapace di gestire con logica le risorse umane”. Il nodo resta così come è avvenuto per il Frangipane quello del reclutamento del personale e di uno scarnissimo turn over. “Ad aggravare il tutto si aggiunge l’esiguo numero di risorse destinate ai posti di terapia intensiva e sub intensiva del Covid Hospital, che non rispetta le dotazioni organiche previste dai Decreti Regionali e mette a serio rischio i livelli essenziali di assistenza. Mancano gli OSS, e i nostri “eroi” sono costretti ora a farsi carico anche delle attività alberghiere e della distribuzione del vitto, sottraendo minuti preziosi all’assistenza ai pazienti. Ma è possibile che il sistema sanitario debba reggere solo sulle spalle degli infermieri? Nulla è cambiato e nemmeno questa emergenza ha insegnato nulla, non è bastata a svegliare le coscienze, e da eroi ci ritroviamo come sempre vittime del sistema sanitario, sacrificati e demansionati”. Per questo, visto che l’obiettivo resta quello di far respirare e tornare alla normalità la struttura ospedaliera, non si può portarlo avanti a discapito degli infermieri: “Se l’obiettivo è far ripartire le attività nel resto dell’ospedale, ciò non può avvenire a discapito di chi si è maggiormente sacrificato in questi due mesi, ai quali andrebbe invece garantito un adeguato turn-over attraverso il reclutamento di infermieri assunti ad hoc per questa emergenza. Chiediamo pertanto un incontro urgente con la Direzione Sanitaria anche in video conferenza, poter dare il nostro contributo al fine di migliore l’attuale organizzazione del lavoro”.

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