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SUMMONTE (AV) – Sindaco Pasquale Giuditta, lei, da uomo del centrosinistra, si sente rappresentato dalla coalizione messa in campo dal Governatore De Luca?
Non stanno emergendo dei segnali positivi. Soprattutto dopo la vicenda del Covid ci sarebbe stato bisogno di una classe dirigente nuova, di valore, innovativa per interpretare le nuove istanza che arrivano dalla società civile.


E invece?
I segnali che arrivano non vanno in questa direzione. Se da un lato De Luca ha già vinto, sia per il lavoro che ha fatto sia per l’assenza di competitor credibili con un centrodestra allo sbaraglio, dall’altro se vince con questa coalizione, perde la Campania. A noi interessa che vinca la Campania.


Un consiglio a De Luca se la sente di darlo?
Non sono certo io a dovergli dare consigli. Posso dire la mia, che è poi il punto di vista di un sindaco: il metodo va cambiato. Una coalizione non si costruisce facendo la somma algebrica di sigle e nomi, alcuni tra loro molto eterogenei e che non hanno nulla a che fare con il centrosinistra. Altrimenti sembra un mercato di candidati più che un progetto politico credibile. Manca una visione, non c’è stato un dibattito sulle proposte. Si mettono assieme le liste, persone tutte pronte a salire sul carro del vincitore con l’unico obiettivo di occupare una scranno a Palazzo Santa Lucia.


Vincere non basta
De Luca vincerà perché ha dimostrato di essere un buon amministratore ma poi dovrà fare i conti con una opposizione interna alla sua coalizione e questo sarà di ostacolo al buon governo perché si troverà di fronte a richieste che poco hanno a che fare con l’amministrazione perché legate, diciamo, a posizioni personali. Questa è la vecchia logica della politica che oggi dovrebbero essere invece superate. O vogliamo riproporre sempre il passato? Molti dei nomi presenti nella coalizione di De Luca sono superati. Faccio un appello al Governatore: deve cambiare il metodo.


C’è ancora tempo?
Il problema è far vincere la Campania. Partiamo da un programma condiviso. De Luca deve riaccendere il dibattito, un dibattito vivace, vero. Gli amministratori devono essere il punto di riferimento. Parliamo di infrastrutture, di sanità, di sviluppo, di una visione complessiva della Campania, dobbiamo saper ascoltare i territori.


Da sindaco se la sente di fare una proposta?
Ne avrei molte da fare ma mi faccio interprete dei cittadini. C’è un certo disagio da parte mia, da sindaco di centrosinistra non mi sento per nulla coinvolto. E’ così anche per quegli amministratori che vivono il territorio, che sono le sentinelle del territorio, i primi rappresentanti delle istituzioni, il filo diretto con i cittadini, ne interpretano i disagi, gli umori, raccolgono le proposte che possono indirizzare le scelte della Regione.

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